Il Piano regionale: in Istria entro il 2025 altri 15 hotel di lusso
PISINO. Il turismo in Istria, che garantisce oggi un terzo dei pernottamenti a livello nazionale, intende crescere ulteriormente. E per farlo in maniera ordinata e coordinata si è dotato di un masterplan di sviluppo fino al 2025, approvato in sede di Assemblea regionale. Questi i traguardi principali: investimenti da 2,5 a 3 miliardi di euro, l'aumento dello sfruttamento dei posti letto dall'attuale 23 al 30 percento e la lievitazione del consumo medio giornaliero per turista dagli attuali 64 a 100 euro.
I dettagli sono stati esposti nell'intervento introduttivo da Branko Bogunovi„ della società Horwath Consulting di Zagabria, che ha redatto il documento. «Siamo partiti - ha spiegato - da alcuni presupposti non proprio edificanti come il non ottimale sfruttamento delle risorse e la mancanza dell'immagine turistica globale della penisola». «Nei prossimi 10 anni - ha aggiunto - è necessario proiettare l'Istria nella dimensione di destinazione dall'alto valore aggiunto, di cui ora non dispone. Per arrivare a questo traguardo occorre costruire 10-15 nuovi grandi alberghi di lusso con 11mila posti letto che permetteranno i 28 milioni di pernottamenti, in rapporto agli attuali 22,3 milioni». «Comunque l'obiettivo finale - ha precisato Bogunovi„ - è raddoppiare gli effetti finanziari del turismo: ci si può giungere valorizzando ulteriormente le risorse culturali e naturali, investendo nelle attrazioni, cambiando il modello di gestione del settore che va adeguato a misura dei villeggianti occidentali».
All’esposizione ha fatto seguito il dibattito, dai toni anche critici. Damir Kajin dei Democratici istriani, ad esempio, ha osservato che la strategia sinora ha privilegiato le grosse aziende del settore a danno degli affittacamere privati e i piccoli imprenditori che negli ultimi anni fanno registrare la crescita maggiore. L'ex segretario generale della Dieta democratica istriana Tedi Chiavalon ha fatto invece una piccola annotazione nazional-demografica sottolineando che nel capitolo del documento dedicato alla struttura della popolazione istriana è stato omesso il dato secondo cui all'ultimo censimento, quello del 2011, il 12,5% degli abitanti si sono dichiarati “Istriani”.
Bogunovi„ ha risposto che il fiore all'occhiello del turismo istriano devono essere gli alberghi di alta classe mentre va sicuramente fatto ordine nel settore dei piccoli affittacamere. E si è scusato per l'omissione degli “Istriani” segnalata da Tedi Chiavalon.(p.r.)
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