Il Pignarul di Tarcento: "Fumo verso Sud, da Pasqua andrà meglio"

Gli auspici tratti dalla grande pira epifanica accesa quest'anno senza pubblico. Un minuto di silenzio per le vittime del Covid
Il Pignarul a Tarcento (foto da Messaggero Veneto)
Il Pignarul a Tarcento (foto da Messaggero Veneto)

TARCENTO (UDINE) «Il fumo è andato sempre a Sud, quindi secondo la tradizione dovremmo riempire il sacco di farina e le cose per l'agricoltura dovrebbero andare molto bene. Quanto al Covid, i primi mesi dell'anno saranno difficili, con una recrudescenza del virus tra febbraio e marzo, ma a partire dalla Pasqua le cose dovrebbero andare meglio, ovviamente anche grazie alla diffusione del vaccino». Lo ha detto oggi sabato 9 gennaio il Vecchio Venerando, al secolo Giordano Marsiglio, riportando i suoi auspici tratti per il 2021 dal Pignarûl Grant, la grande pira epifanica del Friuli che s'incendia tradizionalmente il 6 gennaio sul colle di Coja,  Tarcento (Udine), e dalla cui direzione dei fumi vengono tratti gli auspici. L'accensione della pira, svoltasi senza pubblico e in forma ridotta, era stata rimandata appunto a oggi causa restrizioni dovute al Covid.

«Per superare la pandemia bisognerà aiutarsi di più tra persone, diventando più altruisti, e soprattutto dare una mano ai giovani, che hanno bisogno di essere sostenuti e acculturati perché stanno soffrendo molto - ha continuato il Vecchio Venerando - quindi dovremo aiutarli a recuperare anche alcune cose che negli anni sono andate perdute e questo rappresenta per loro un impoverimento».

La pira di Coia, di dimensioni minori rispetto a quella tradizionale, preparata nella mattinata dai "Pignarulars", è stata incendiata in contemporanea con tutti gli altri fuochi epifanici della conca tarcentina, e il rito si è svolto senza corteo storico e senza fuochi d'artificio. In tutto il territorio è stato rispettato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del Covid.

Tra i presenti il presidente del Consiglio regionale Fvg Piero Mauro Zanin, che ha paragonato il falò a un fuoco rigeneratore che richiami tutta la comunità regionale all'etica della responsabilità: «Speriamo che questo fuoco - ha detto Zanin - rappresenti la luce dopo la tenebre della pandemia. Di sicuro è un richiamo etico per tutti i cittadini, e in modo particolare per chi fa politica: dopo il secondo conflitto mondiale e il terremoto, siamo chiamati a una terza ripartenza e dobbiamo dare risposte immediate, sicurezza e speranza alla nostra gente. È una grande responsabilità - ha sottolineato ancora il presidente del Consiglio regionale - gestire bene i fondi che arriveranno, a vantaggio di famiglie, imprese e lavoratori».

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