Il presidente della Slovenia premia il Museo della pesca
DUINO AURISINA. Un prestigioso riconoscimento per l’attività scientifica e di ricerca storica svolta è stato attribuito al Museo della pesca di Santa Croce dalla Repubblica di Slovenia. È stato il presidente sloveno, Borut Pahor, a consegnare di persona al presidente del Museo, Franco Cossutta, e al direttore della struttura di Santa Croce, Bruno Volpi Lisjak, la medaglia d’oro della Slovenia «per l’importante attività di valorizzazione di quanto hanno fatto nei secoli i componenti della minoranza slovena di Trieste» nel settore della pesca».
La cerimonia della consegna è avvenuta nel corso di una manifestazione svoltasi a Lubiana. Il Museo della pesca è una piccola ma preziosa struttura di Santa Croce che accoglie al suo interno oggetti, documenti, attrezzi che raccontano di attività svolte da chi ha abitato il ciglione carsico, dedicandosi alla pesca nel golfo. Nelle due sale allestite con pazienza e rigore scientifico da Cossutta e Lisjak - il primo è anche presidente dell’associazione culturale da cui è nata l’idea del Museo, il secondo ne è il curatore - sono esposti tramagli, maide in vimini e canapa, bartovelli.
Uno degli oggetti più ammirati è il modellino della “cupa”, la barca usata fino al dopoguerra, tipica imbarcazione di queste terre. Era realizzata scavando l’interno di un tronco di abete: ne usciva una rozza piroga a remi, sufficiente per poter prendere il mare e riportare a casa, risalendo i ripidi pastini che dal mare portano fino a Santa Croce, il frutto di una notte di impegno e lavoro.
I pescatori di Santa Croce, Contovello e Barcola «non potevano allontanarsi per più di un miglio dalla costa fino al 1815, quando - spiega Cossutta - Napoleone li autorizzò a entrare anche nelle acque duinesi del principe Raimondo». Lo scorso agosto, il Museo ha collaborato con l’asd Mladina all’organizzazione della prima Festa del pescatore che sarà riproposta anche il prossimo anno.
(u.s.)
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