Il presidente nazionale Anmig a Gorizia

Il presidente regionale dell'Anmig Giovanni Picco ha accompagnato il presidente nazionale dell'associazione a visitare la sede della sezione di Gorizia che quest'anno festeggia il 90° dalla sua fondazione. «Il commendator Traversaro - si legge in una nota - ha molto apprezzato i reperti storici presenti in sede dove, fra l'altro, da Cervignano, proviene la prima bandiera italiana che ha garrito nell'edificio della famiglia cervignanese Parmegiani che dopo tre anni di guerra, ha voluto così festeggiare l'entrata nel territorio allora austroungarico delle truppe italiane. Molto interessanti sono anche i dipinti murali presenti nell'atrio di ingresso e al primo piano dell'edificio realizzati negli anni 1930 dal grande maestro goriziano futurista il prof. Tullio Crali che, nato nel 1910 a Igalo dove il padre, funzionario postale, era stato trasferito». Traversaro ha poi ammirato la storica bandiera dei mutilati ed invalidi di guerra della sezione di Gorizia del 1923 che si trova nella stanza della presidenza e anche la pittura in cui è riprodotto l'ingresso delle truppe italiane in questa città sotto il Castello dei Conti di Gorizia.
«La presenza dell'ottantottenne presidente in regione - continua la nota - ha permesso di far conoscere due siti molto significativi per tutto il nostro Paese: il Monumento Sacrario di Caporetto dove sono sepolti 20.000 soldati italiani e dove, in questa occasione, si è anche incontrato con l'ambasciatore d'Italia in Slovenia ed il Console d'Italia a Capodistria. Si è incontrato con il sindaco di Caporetto, con il sindaco di Bovec, con il sindaco di Cividale, con i Prefetti di Gorizia e di Tolmino e con l'addetto militare da Roma. Accompagnavano il Presidente le bandiere ed i Presidenti ANMIG di Udine, di San Vito al Tagliamento, di Monfalcone e di tarcento. Sapendo della venuta in Friuli del presidente italiano dell'Anmig i presidenti dei Mutilati ed invalidi di guerra della Slovenia, il col. Ivan Piuk ed Janez Posdrai, hanno organizzato un incontro fraterno: il Carso di San Martino, dove, nella parte italiana, la famiglia Terraneo ha organizzato il Parco Letterario Ungaretti e dove, all'interno della villa storica, adibita durante le battaglie dell'Isonzo ad Ospedale militare, sono ora state pazientemente portate alla luce le scritte alle pareti fatte dai feriti ivi ricoverati».
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