Il procuratore di Roma: le indagini le possono fare solo gli egiziani

ROMA. "La concreta possibilità di indagare pienamente sull`omicidio di Giulio Regeni è delle autorità egiziane". Lo afferma il procuratore di Roma, Giuseppe Pignatone, in una intervista all'Espresso nel numero in edicola da venerdì 1 aprile e online per gli abbonati. "Non abbiamo il diritto, per il rispetto della sovranità nazionale, di disporre intercettazioni in Egitto o altre attività giudiziarie. E il nostro team investigativo inviato al Cairo dopo la scoperta del corpo del giovane ricercatore, non può di propria iniziativa effettuare in un paese straniero pedinamenti o indagini autonome. Noi possiamo offrire, come stiamo facendo, la nostra piena collaborazione a sviluppare meglio le indagini" dice Pignatone tracciando così il perimetro dentro il quale sono costretti a muoversi i magistrati italiani che indagano sull’uccisione del ricercatore originario di Fiumicello, scomparso al Cairo il 25 gennaio e ritrovato cadavere il 3 febbraio.
All’Espresso Pignatone spiega che «le indagini le devono, anzi, le possono fare solo gli egiziani» e aggiunge che ciò che stanno facendo i pm di Roma «è di offrire la nostra collaborazione trasmettendo una serie di elementi raccolti in Italia come l`autopsia effettuata nel nostro Paese con tecniche e mezzi all`avanguardia. Ma anche l`analisi del contenuto del computer, e la testimonianza di alcune persone che conoscevano Regeni».
Sulla riunione fra gli investigatori egiziani e italiani che si svolgerà a Roma il 5 aprile il procuratore dice: «Avrà lo scopo di mettere insieme una serie di elementi raccolti per analizzarli. Vogliamo rendere costruttivo il confronto fra gli apparati investigativi italiani e quelli egiziani».
L'Espresso sottolinea poi che «il lavoro della procura di Roma ha evitato fino adesso che prendessero il sopravvento i vari mitomani o falsi testimoni che si sono infilati nelle indagini egiziane fornendo ricostruzioni posticce. Per questo motivo, sottolinea l’Espresso, una professionale polizia giudiziaria e una magistratura attrezzata ha gli strumenti per sventarli. E fino adesso il contributo di pm e del team investigativo - formato da agenti del Servizio centrale operativo della polizia di Stato e dai carabinieri del Ros - coordinato da Giuseppe Pignatone, lo ha fatto. Anche senza avere l`esclusiva titolarità dell`inchiesta».
Riproduzione riservata © Il Piccolo