Il “quizzone” blindato spiazza i maturandi

Ultima prova scritta per gli studenti del quinto anno. Domande tenute top secret e tolleranza zero contro i tentativi di copiare
Di Giulia Basso
Lasorte Trieste 27/06/16 - Interviste Esami di Maturità, Davide Cossutta
Lasorte Trieste 27/06/16 - Interviste Esami di Maturità, Davide Cossutta

Si sono concluse ieri, con il temutissimo quizzone, le prove scritte dell'esame di maturità 2016. Per la maggior parte dei circa 1500 studenti che l'hanno sostenuta, la terza prova, diversa per ciascuna commissione perché si basa sul programma svolto dalle singole classi nel corso dell'ultimo anno, era la maggiore fonte di ansie e lo scoglio più arduo da affrontare, perché chiamava ufficialmente in causa tutte le materie. E i prof non sembrano aver fatto grandi sconti ai propri studenti: se a livello nazionale, stando a un sondaggio del portale Skuola.net, uno studente su cinque conosceva in anticipo le materie oggetto d'esame, pare che a Trieste invece gli insegnanti abbiamo tenuto la bocca cucita.

«Magari ci avessero dato indicazioni di questo tipo - commenta Anna Mitri, della V I del liceo Petrarca -: il quizzone era senz'altro lo scritto che emotivamente ci spaventava di più. Ma alla fine, tenendo a bada l'ansia, siamo riusciti a farlo più o meno tutti. C'è stato solo un po' di panico nel momento in cui ci siamo ritrovati la prova davanti. Le domande rispecchiavano il programma, ma essendoci prof esterni erano formulate in maniera diversa rispetto a com'eravamo abituati».

«Ora gli esami dovrebbero essere un po’ in discesa: dovrebbe bastare ripassare le altre materie, la tesina e le domande della terza prova, che verrà corretta in sede di esame orale», spiega Melissa Moseni, sempre della V I, che appena uscita dalla prova, seduta sui gradini davanti all'ingresso del Petrarca, è già impegnata a prendere nota delle domande che sono state proposte. «Quando leggeranno davanti a tutta la commissione le nostre risposte dobbiamo essere preparati a giustificarle al meglio», spiega la ragazza, che finiti gli esami di maturità si farà un anno di servizio civile, così da riflettere con calma su come proseguire il proprio percorso senza pesare sulle spalle dei propri genitori.

Alla vigilia della terza prova in tanti speravano di riuscire a copiare almeno qualche risposta, ma a quanto ci raccontano i liceali, questa speranza è stata subito disillusa: al Petrarca si riusciva giusto a scambiarsi qualche parola chiave, al Galilei neppure quello: «Se chiedevamo un chiarimento ai prof sulle domande, ci veniva dato - spiegano Filippo Bettini e Giovanni Sergas, della V B -, ma non si riusciva a copiare nulla. Ci hanno controllato a tappeto: sui banchi non potevamo avere nient'altro che il nostro foglio con le domande». Per i due ragazzi, così come per i compagni dello scientifico, la prova più difficile è stata comunque la seconda, di matematica: «Con la seconda prova il ministero ci ha voluto castigare - ironizza Giovanni -: era decisamente difficile e se le commissioni non dovessero tener conto dell'andamento generale, rischieremmo di prendere tutti l'insufficienza. La terza prova, invece, non ci ha sorpreso più di tanto: sono uscite le materie che ci aspettavamo e le domande erano molto chiare».

Va in controtendenza invece Tiziano Saule, della V M del Petrarca: «La terza prova? Me l'aspettavo più facile. Per quanto le materie fossero quelle attese, molte domande mi hanno messo in crisi. E pensare che mi faceva più paura la seconda prova, che invece è andata bene».

Per tutti i maturandi terminati gli scritti ci saranno le prove orali, che partiranno nelle scuole superiori della provincia tra il 29 e il 30 giugno.

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