Il raid nella scuola lascia 100 alunni a casa

Rubati computer e macchine fotografiche. Stanza dei docenti a soqquadro. La polizia scientifica rileva impronte digitali
Di Laura Borsani
Bonaventura Monfalcone-14.01.2016 Conferenza sulle scuole-Ufficio del sindaco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-14.01.2016 Conferenza sulle scuole-Ufficio del sindaco-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Furto l’altra notte alla elementare Nazario Sauro. E ieri mattina sono saltate le lezioni. Niente scuola per il centinaio di alunni dalla prima alla quarta classe che frequentano l’edificio di via dei Cipressi. La quinta classe, invece, ha lavorato regolarmente, ospitata nella vicina media Giacich, in virtù della capienza massima stabilita per l’elementare in 100 alunni. I genitori, tenuti in attesa fuori dalla scuola dov’erano in corso i rilievi della Polizia del locale Commissariato, si sono poi riportati a casa i propri figli. Verso le 9, infatti, la dirigente scolastica Susanna Tessaro, giunta subito alla scuola, ha disposto l’annullamento dell’attività didattica considerata l’opera degli inquirenti. Al vaglio è ora la quantificazione della refurtiva e dei danni. Si parla del furto di un paio di computer portatili e di un paio di macchine fotografiche in dotazione per l’attività scolastica.

L’incursione, dunque, è avvenuta nel corso della notte. I ladri, dopo aver forzato la porta d’ingresso dell’edificio, peraltro rientrante rispetto alla strada, hanno “setacciato” le aule disposte tra il pianoterra e il primo piano.

Una sorta di prelievo “mordi e fuggi”, considerato che sostanzialmente le aule non sono state soggette ad atti di vandalismo, limitando le manomissioni e il grande disordine nei punti “appetibili” dove sono state prelevate con facilità le attrezzature.

È stata “supervisionata” in particolare l’aula delle maestre, dove effettivamente il “segno” dei ladri era evidente, con il materiale sparso ovunque nel locale. È stato aperto anche l’armadietto contenente i lavori di laboratorio degli alunni, tazzine e piattini, finiti sul pavimento. Sono stati aperti gli sportelli in dotazione agli insegnanti, alimentando solo disordine.

Nel prelevare i pc sono stati fatti cadere alcuni componenti informatici, per i quali saranno verificate eventuali compromissioni della funzionalità.

Ad accorgersi della “visita” alla elementare, ieri mattina, è stata la collaboratrice scolastica del plesso, che ha subito capito quanto fosse accaduto.

Da qui la comunicazione alle forze dell’ordine e alla dirigente scolastica.

Gli agenti di Polizia sono quindi giunti sul posto per eseguire gli opportuni rilievi. La Scientifica ha provveduto a rilevare le impronte.

In rassegna sono anche le immagini riprese dalle telecamere.

Il “modus operandi” porta a ipotizzare che l’evento possa essere opera di ragazzi, comunque persone di giovane età. Non si tratta di professionisti. Il fatto stesso di prelevare attrezzature leggere e più a portata di mano, induce a pensare a un atto tanto rapido quanto piuttosto maldestro.

Spetterà comunque alla Polizia del Commissariato far luce sull’evento.

L’elementare Sauro ha ripreso la regolare attività scolastica da due anni, dopo la ristrutturazione e la messa in sicurezza in seguito al crollo del controsoffitto di un’aula, avvenuto nel luglio del 2011. Quest’anno si è aggiunta la quarta classe. Il furto in una scuola elementare colpisce profondamente, di fronte alla violazione di un luogo deputato alla formazione e alla crescita dei bambini.

Uno “schiaffo” morale, prima ancora che materiale, nel ferire l’impegno e il lavoro della comunità scolastica, l’entusiasmo, la cura e la professionalità prodigati per gettare le basi delle generazioni del domani. Luoghi dove l’educazione, il rispetto e il senso civico rappresentano i capisaldi al fine di garantire una sana e serena attività quotidiana. La dirigente scolastica Susanna Tessaro ieri ha osservato: «Ciò che mi preme è individuare gli autori del furto, un’azione deprecabile avendo coinvolto una scuola elementare. Gli inquirenti stanno eseguendo le indagini per capire cosa sia effettivamente accaduto. Rimane condannabile e inaccettabile questo gesto».

Ciò che colpisce su tutto è il valore di ciò che rappresenta un patrimonio della comunità, dove imparano e crescono i nostri figli. Chi danneggia la scuola, danneggia anche se stesso.

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