Il rapporto con l’acqua spiegato alle mamme

Alla primaria Duca d’Aosta il “progetto piscina”, avviato sei anni fa dall’insegnante del tempo normale Annamaria Furfaro, è un’occasione per imparare a stare assieme, ma anche superare paure e ansie. Il progetto, di fatto, è un modo per coinvolgere bambini stranieri e italiani in un percorso trasversale per aumentare la propria autonomia personale, sulla corretta alimentazione, il comportamento da tenere fuori dalla scuola, sull'igiene personale e sul vestiario da utilizzare. Quest’anno, grazie alla collaborazione del doposcuola dell’oratorio San Michele, che offre un supporto allo studio a decine di bambini e ragazzini, per la maggior parte stranieri, la maestra Furfaro, che insegna in una delle piccole prime a tempo normale composte tutte da stranieri (di etnia non solo bengalese), ha deciso di allargare l’incontro introduttivo ad altre mamme e altri genitori, oltre a quelli dei suoi alunni.
All'incontro ha preso parte, per fornire delle spiegazioni su alimentazione e approccio all’acqua, il dottor Guido Guidobaldi, già pediatra di famiglia e prima ancora responsabile della Pediatria dell’ospedale di Monfalcone. All’incontro hanno preso parte anche la collega della maestra Furfaro, Emanuela Paolino, la docente di sostegno, Sabrina Zucchiatti, e una trentina da mamme, papà e bambini. «Gli obiettivi del progetto - spiega - sono la promozione della salute e del benessere anche attraverso l’incremento delle competenze emotive e sociali per prevenire i disagi». Ci sono, però, anche gli aspetti legati a una cittadinanza attiva. «Si tratta di imparare a conoscere e utilizzare le strutture comunali - dice -, senza oneri per la comunità, perché i genitori pagano le lezioni. Il costo comunque è ridotto, grazie alla disponibilità dei gestori della piscina comunale». Le lezioni si svolgono in orario scolastico e i bambini sono trasportati nella struttura di via Capitello con lo scuolabus. All’appuntamento hanno preso parte tutti i genitori della prima a tempo normale, bengalesi, bosniaci, croati e macedoni, che hanno chiesto informazioni soprattutto al pediatra soprattutto sull'alimentazione. A tradurre le spiegazioni di Furfaro e Guidobaldi per le mamme bengalesi è stato Rifat Rahman Niloy, ex alunno della Duca d’Aosta, in cui è arrivato senza sapere l’italiano e che ora frequenta l’istituto alberghiero. (la. bl.)
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