Il ritorno in chiaroscuro degli sfollati alla “Casa dei Puffi”

Fortunatamente anche i residenti della “Casa dei Puffi” di via Grego 38 potranno trascorrere il Natale nelle loro case. Alla fine di ottobre era scoppiato un incendio a partire da un rogo divampato...
Fortunatamente anche i residenti della “Casa dei Puffi” di via Grego 38 potranno trascorrere il Natale nelle loro case. Alla fine di ottobre era scoppiato un incendio a partire da un rogo divampato nel sottoscala, dove le fiamme avevano iniziato a bruciare alcuni mobili e cianfrusaglie. Ancora oggi quella più probabile rimane l’ipotesi dell’origine dolosa, ma le indagini sono ancora in corso. Il fumo aveva raggiunto il 14° piano e il palazzo era stato evacuato in fretta e furia. Dodici persone, fra cui due bambini, erano state portate al pronto soccorso per un’intossicazione da fumi, ma nessuno era in pericolo di vita.


La maggior parte delle persone durante il periodo trascorso lontano dall’edificio hanno dormito da amici o parenti, mentre altri, grazie al Comune, hanno trovato ospitalità all’hotel Villa Nazareth. Durante le settimane fuori casa, gli “sfollati” sono stati accompagnati uno a uno dai vigili, in determinati orari della giornata, a prendere vestiti e averi lasciati nelle abitazioni.


A metà novembre, dopo tre settimane fuori casa, i 91 inquilini hanno potuto riprendere possesso delle proprie abitazioni. Mancavano, però, ancora alcuni lavori per riportare lo stabile alle condizioni precedenti. In particolare, risultava ancora da effettuare la pitturazione dei vani scale ed era rimasto un odore di fuliggine e di bruciato nell’aria, segno non trascurabile del recente incendio.


«Ora hanno pitturato tutto e quell’odore è praticamente andato via», racconta una signora che vive nello stabile ma preferisce rimanere anonima. «Però – aggiunge – le pulizie interne ed esterne non vengono ancora fatte e nessuno viene a controllare. Qui si vive davvero male». Pensando alle festività alle porte, la signora della “Casa dei Puffi” asserisce amara: «Il Natale lo festeggerò con mia figlia in mezzo all’amianto».


(s.m.)


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