Il saluto al diacono Nucera: «Una presenza sicura»

Questo l’omaggio della comunità gradiscana stretta attorno all’amato Renato che proseguirà il suo impegno pastorale a Cormons

GRADISCA. Sedici anni di amorevole servizio nella “chiesa di periferia”. Una parrocchia giovane, quella delle nuove famiglie e nuove criticità. La comunità di Gradisca ha salutato ieri, in una mattinata densa di commozione e gioiosa gratitudine, il diacono permanente Renato Nucera e la sua famiglia che dal 1998 hanno prestato servizio nell'Unità pastorale del Santissimo Salvatore e più specificamente nella parrocchia di borgo Basiol. Nucera – che era giunto a Gradisca, così come l'attuale parroco don Maurizio Qualizza, per nomina dell'allora arcivescovo di Gorizia monsignor Bommarco – lascia la comunità gradiscana per fare ritorno alla sua Cormòns. Su mandato dell'arcivescovo Carlo Redaelli, Nucera ricoprirà due importanti incarichi pastorali diocesani. Coniugato con Daniela, due figli, il diacono permanente sarà impegnato nell'ambito della Caritas diocesana e a servizio delle necessità pastorali dell'arcivescovo stesso, mettendo a sua disposizione, la competenza, l'esperienza e la passione che ha generosamente elargito in particolare, alla parrocchia di San Valeriano dove ha abitato per oltre tre lustri con la famiglia nella casa canonica attigua alla chiesa di via King. «Renato – il ringraziamento del consiglio pastorale – ha assicurato ai parrocchiani una presenza costante e un'accoglienza sicura. Tutta la comunità gli è grata, per come è stato capace di conciliare lavoro, famiglia e attenzione agli altri». Nel corso della liturgia, celebrata dall'arcivescovo emerito monsignor De Antoni col parroco don Qualizza e il cappellano don Giulio Boldrin, è stata sottolineata dallo stesso ex vescovo di Gorizia la centralità della famiglia nel messaggio evangelico. «Quello stesso senso di famiglia – ha affermato mons. De Antoni - che Nucera ha saputo testimoniare assieme ai suoi cari nella vostra Gradisca». Ad una rappresentante del consiglio pastorale, Ada Spessot, il compito di sottolineare, con voce rotta dall'emozione, il prezioso ruolo del diacono nella comunità: «Con il tuo piglio particolare e la tua semplicità sei stato un riferimento per la liturgia, la pastorale e la carità. Grazie per la tua testimonianza». Il parroco don Maurizio, ha dedicato al prezioso collaboratore le parole dell'arcivescovo pugliese mons. Tonino Bello, aggiungendo: «Per tutto ciò che sei stato assieme alla tua famiglia in mezzo a noi nella comunità di San Valeriano e in quella più ampia di Gradisca, per tutto ciò che hai fatto con passione e gelosia evangelica, il grazie mio e di tutti coloro che ti, che vi hanno incontrato. Un grazie doveroso a Daniela e a tutta la sua famiglia, sempre più oggetto di evangelizzazione e di missione, e di testimonianza della carità pastorale». Nucera, visibilmente commosso, è stato omaggiato proprio dell'opera omnia di mons. Bello e di un quadro raffigurante San Valeriano ed opera dell'artista gradiscana Rita Marizza ha salutato i presenti con parole semplici e sentite: «Di questa comunità e di questa chiesa ci siamo innamorati all'istante: abbiamo dato ma soprattutto abbiamo ricevuto moltissimo. Continuate a frequentarla e volerle bene. Il mio ringraziamento va a molti: a ciascuno di voi, alla mia famiglia per la sua pazienza e comprensione per un ministero difficile come il diaconato permanente, a don Maurizio che mi ha consentito di esprimerlo sotto tutti i suoi aspetti».

Luigi Murciano

Riproduzione riservata © Il Piccolo