Il sindacato: pescatori senza tutela

MARANO LAGUNARE. I lavoratori impiegati nelle attività di pesca, oramai palesamente riconosciute come attività faticose, logoranti e pericolose, non godono di un sistema di welfare adeguato. Quello del pescatore, infatti, non è considerato tra i lavori usuranti, e l’anacronistica divisione d’inquadramento tra gli stessi lavoratori tra grande e piccola pesca, a seconda della dimensione del natante dove operano, ha portato ad un sistema pensionistico disomogeneo, alla mancanza di un sostegno al reddito quali cassa integrazione ordinaria e straordinaria, e per i lavoratori inquadrati nella piccola pesca e/o soci lavoratori, al non diritto alle indennità di malattia, maternità e disoccupazione. Solo nel 2008 è stata introdotta la cassa integrazione straordinaria in deroga, in concomitanza con la crisi del “caro gasolio” e solo nei confronti dei lavoratori della grande pesca che rappresentano però la metà del totale degli occupati del settore. Nel 2009 la Cassa integrazione guadagni straordinaria è stata rifinanziata quale strumento di sostegno «in tutte le situazioni in cui si rendeva necessario sospendere l’attività lavorativa per cause non imputabili al datore di lavoro», per poi, nel 2010, allargarla a tutto il personale imbarcato, dipendente o socio lavoratore, la cui retribuzione preveda un Minimo monetario garantito. L’ultimo accordo tra le Parti Sociali del settore Pesca e il Ministero del Lavoro è del 29 luglio scorso, con una disponibilità di 30milioni di euro che però dovrà sanare ancora richieste di cassa dal 2011. La crisi causata dal caro gasolio, dalla riduzione della risorsa alieutica, dall’inconsistente innovazione tecnologica, dalle nuove norme europee per la pesca è oramai divenuta strutturale per il settore caratterizzato da un sistema di circa 11mila imprese, individuali e cooperative, di piccole e piccolissime dimensioni in tutta Italia. Per questo la Fai Cisl del Fvg ha indetto per martedì nella sala consiliare a Marano Lagunare dalle 14,45 un incontro, per le marinerie del Friuli Venezia Giulia, sul tema “Welfare innovativo nel settore pesca, dalla Cig in deroga a una Cig strutturata, ad un ampliamento delle tutele del settore”, per dare dignità ai lavoratori del settore pesca, attraverso proposte condivise e sostenibili e rendere la Pesca ancora un’attività redditizia. E’ l’inizio questo di una serie di incontri cha la Fai Cisl pesca sta organizzando presso le varie marinerie italiane per presentare, confrontare ed anche arricchire la propria proposta di welfare con le realtà del settore prima di ufficializzarle sui tavoli sindacali, professionali ed istituzionali. Interverranno il segretario della Cisl Fvg, Giovanni Fania, la segreteria della Fai Cisl Fvg, Claudia Sacilotto, il coordinatore nazionale Pesca Fai Cisl, Silvano Giangiacomi, e il direttore generale di Federcoopsca, Gilberto Ferrari. Chiuderà l'incontro il segretario nazionle Fai Cisl, Fabrizio Scatà.
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