Il sindaco di Marano chiede un nuovo prete: ecco l’identikit

«Eccellenza ci dia un nuovo parroco!». A chiederlo, con la schiettezza che lo contraddistingue, è Devis Formentin, sindaco di Marano Lagunare, comune a guida di centrosinistra, rivolgendosi con una lettera aperta, al vescovo Andrea Bruno Mazzoccato, invitandolo ad assegnare un nuovo sacerdote alla comunità di Marano che dall'ottobre 2014 è “orfana” di don Elia Piu, amatissimo parroco per cinquantadue anni della cittadina lagunare, oggi a riposo alla Fraternitas di Udine.
Come ha sottolineato il sindaco Formentin, la comunità maranese è una comunità fortemente legata al territorio e alle tradizioni che oggi si trova ad aver bisogno di un nuovo pastore. Ha bisogno soprattutto di un prete che sia “di frontiera”, come lo è stato don Elia Piu, che ha sempre difeso il suo gregge, schierandosi e sostenendo le battaglie dei pescatori nei momenti più difficili, quando il mondo della pesca è andato in crisi, provocando anche risvolti giudiziari».
Ma si chiede anche un sacerdote che sappia entrare in quel sentire comune che sono la storia, la cultura e la tradizione di una comunità fortemente legata al suo passato, passato che l'ha vista protagonista per tanti anni della vita della Serenissima di Venezia, essendo qui ubicata la fortezza, ultimo avamposto veneto in Adriatico. Ovvero, quello che si chiede al vescovo è un sacerdote che ami celebrare secondo le antiche tradizioni, che ami il canto patriarchino con cui si accompagnano le celebrazioni, che sappia del loro attaccamento a San Vito e oggi anche al suo ritrovato “tesoro”, alla Madonna della Triennale, alla Madonna della Salute, e a tutte quelle antiche celebrazioni religiose che si svolgono a Marano durante l'anno. «Eccellenza- dice Formentin rivolgendosi a Mazzoccato - lei si sta adoperando moltissimo per questa comunità, e vista la sua sensibilità mi permetto di sperare che come Vescovo riesca a trovare anche un nuovo parroco per questa magnifica comunità! Ringrazio di cuore il vicario foraneo, monsignor Schiff, che si sta adoperando per questa parrocchia con grande disponibilità e amore, che per lui non è l'unica, ma abbiamo bisogno di un sacerdote a tempo pieno». Ricordando quanto fatto dal vescovo per riportare il “tesoro rubato e ritrovato” a Marano, Formentin, aggiunge: «Questo tesoro, è un antico dono della vecchia comunità di Marano alla parrocchia. Per questo il paese si augura che rimanga nelle disponibilità dei maranesi. Mi permetto di sperare che abbia un occhio di riguardo perché i maranesi non si debbano separare una seconda volta dalle statuette e le oselle. Ringrazio l’arcivescovo, per la sensibilità dimostrata rispetto anche quest’episodio- conclude- e la Diocesi per la decisione di restaurare le statuine per restituirle alla bellezza originaria».
Francesca Artico
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