Il sindaco: «Non potevamo far nulla»

Ha seguito l’incubo: «Sabato avevano festeggiato l’anniversario dei miei genitori»
Di Laura Blasich
Bonaventura Monfalcone-09.02.2017 Incendio-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-09.02.2017 Incendio-San Pier d'Isonzo-foto di Katia Bonaventura

SAN PIER D’ISONZO. «Non abbiamo ancora capito come sia potuto succedere. Forse il camino». Riccardo Zandomeni, che di San Pier d’Isonzo è diventato sindaco all’inizio di giugno dello scorso anno, dopo dieci anni di amministrazione al fianco del primo cittadino Claudio Bignolin, ha ancora negli occhi e nella voce le immagini delle fiamme che si sono portate via, all’improvviso, suo zio Luigi. Il sindaco ricorda di essere stato chiamato al telefonino attorno alle 21 da un cittadino di San Pier, dove abitano i genitori e dove abitava anche lo zio, ora in pensione, ma titolare a lungo di un’attività di raccolta di rottami ferrosi nel piccolo centro della Bisiacaria.

Luigi Silvano Zandomeni vi aveva iniziato a lavorare giovanissimo, a 16 anni, assieme a suo padre, andando poi in pensione circa una decina di anni fa, dopo cinquant’anni di attività, come spiega il nipote Riccardo. «Mi sono recato sul posto e ho subito chiamato mio cugino Fulvio, che abita a Farra - racconta Riccardo Zandomeni -, ma l’incendio era ormai già troppo violento. Non potevamo che restare a guardare, mentre i vigili del fuoco operavano per tentare di spegnerlo».

Il sindaco di San Pier d’Isonzo trova con difficoltà le parole per descrivere la sensazione di essersi trovati ad assistere del tutto impotenti al rogo, sapendo che all’interno dell’abitazione ormai in preda alle fiamme e al fumo c’era una persona cara. «Eravamo lì, senza poter fare nulla, nulla», dice, confermando come lo zio vivesse da solo nella casa affacciata lungo via 25 Aprile, la strada provinciale tra Pieris e Fogliano, dopo la morte della moglie, Gioconda Luciana, avvenuta poco meno di due anni fa. «Mio padre Armando e mia madre abitano poco distante e l’altra sorella di Luigi, Carmen, a Grado - aggiunge Riccardo Zandomeni -. Tutti assieme solo sabato scorso avevamo festeggiato i 50 anni di matrimonio dei miei genitori, prima di tutto qui in chiesa a San Pier d’Isonzo». Il sindaco è rimasto sul posto, all’esterno della proprietà dello zio, fino a quando l’incendio non è stato domato, dopo circa tre ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco, attendendo assieme al cugino Fulvio, unico figlio di Luigi e Gioconda Luciana, l’arrivo del medico legale e del magistrato di turno. «In realtà non sappiamo cosa sia successo - dice -. So solo che mio zio è stato trovato nel soggiorno, vicino al caminetto, ma se questo sia stato la causa delle fiamme al momento non è noto. L’incendio si è propagato dal piano terra e poi si è alimentato anche con la scala di legno che saliva al primo piano. Anche la parte alta della casa poi ha preso fuoco. Di fronte a una cosa del genere sei inerme. I vigili del fuoco hanno fatto quello che potevano, vista la situazione».

Di suo zio Riccardo Zandomeni vuole ricordare in ogni caso l’impegno speso per tanti anni a favore della comunità come presidente dell’Isonzo Calcio. «Una passione la sua - afferma il sindaco, che è stato assessore allo Sport nel precedente mandato e ha trattenuto la delega per sé anche nell’attuale -. Inutile dire che era molto conosciuto in paese sia per la sua attività lavorativa sia per quella con la società di calcio». Riccardo Zandomeni conferma come al momento la famiglia non abbia ancora una data per i funerali.

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