Il tatuatore: «Il 619? Significato ignoto»
«Un giorno è venuto da noi un ragazzo con le stampelle che voleva tatuarsi il numero “619”. Non solo. Si è fatto disegnare sull’avambraccio anche il numero “100” e un cuoricino. Non ha spiegato cosa significassero quelle cifre. Capita spesso che ci vengono fatte richieste che sono, comunque, molto personali».
A parlare è il titolare del laboratorio di tatuaggi di via IX Agosto, cui Fabrizio Facchettin si è rivolto nei giorni scorsi. «Poi, ho appreso che si trattava di una delle persone morte nell’esplosione. Era un ragazzo tranquillo, non mi sono minimamente posto il problema di fronte a quella richiesta». Il caso vuole che anche Miha Ursic (un’altra delle due vittime) fosse stato cliente del laboratorio. «Una persona squisita - racconta il tatuatore -. Questa vicenda mi ha lasciato senza parole. Mi auguro sia stato un incidente e che la pista dell’atto deliberato non sia quella giusta». —
Fra.Fa.
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