Il Tdm: «I medici di base non sono tutti coscienziosi»

«Non intendo continuare in questa sterile polemica. Putroppo, la dottoressa Adriana Fasiolo non ha capito che la mia non era una denuncia ma solo un suggerimento, peraltro caldeggiato dall’utenza»....

«Non intendo continuare in questa sterile polemica. Putroppo, la dottoressa Adriana Fasiolo non ha capito che la mia non era una denuncia ma solo un suggerimento, peraltro caldeggiato dall’utenza».

Sergio Trani, responsabile del Tribunale del malato di Gorizia, risponde alla segretaria provinciale della Fimmg (medici di base). E ribadisce che una delle cause (se non la causa principale) del sovraffollamento del Pronto soccorso è da attribuirsi alla scarsa propensione dei medici di base ad effettuare visite a domicilio. «La dottoressa Fasiolo ha fornito tutta una serie di dati e numeri per contestare le nostre conclusioni: informo che non tutti i suoi colleghi si comportano da medici coscienziosi. I cittadini, peraltro, sanno qual è il medico che fa il suo dovere e quello che non lo fa. Lo hanno dimostrato con le numerose telefonate di approvazione alla redazione del giornale (effettivamente, diversi goriziani si sono complimentati con il Tribunale del malato per quanto esposto sulle pagine del Piccolo nei giorni scorsi, ndr). Non servono numeri, servono fatti concreti. Bisogna ricordare - aggiunge Trani - che il nostro è un sistema sanitario pubblico e, come tale, tutti hanno gli stessi diritti e doveri. Serve dare ascolto all’ammalato che sempre più ha bisogno di parole, alle volte più delle medicine». Trani si toglie qualche sassolino dalle scarpe e ricorda che «tempo fa, è stato stilato in collaborazione fra Tdm e Ordine dei medici un vademecum comportamentale medico-paziente: peccato che questo manifesto è quasi inesistente negli ambulatori. Penso ad un’occasione mancata per migliorare il rapporto medico-paziente».

«Come rappresentante del Tribunale del malato ma più come cittadino, respingo nel modo più assoluto anzi mi meraviglia molto che la dottoressa Fasiolo possa pensare che il cittadino sottoposto ad un forte stress emotivo dovuto ad uno stato di malessere scelga l’accesso diretto al Pronto soccorso solo per la frequente gratuità delle prestazioni effettuate, dimenticando che in tale sede esistono lunghi tempi di attesa».

Conclude Trani: «Ritengo che il fine unico sia il cittadino, il paziente. Il Tdm lavora quotidianamente per fare rispettare i suoi diritti: penso che alla luce dei fatti un confronto diretto sia necessaro e auspicabile. Devo far presente che, in passato, alla richiesta di un incontro con i rappresentanti dei medici, di tutto il direttivo era solo presente la dottoressa Kersevani che al Tdm ha dato sempre ascolto: gli altri, evidentemente, ritengono superfluo ascoltare il malumore dei cittadini...» (fra.fa.)

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