Il Tennis Campagnuzza sogna il quinto campo per i suoi 250 iscritti nel sito di via San Michele

Il sodalizio del presidente Corolli ha superato e gestito la pandemia Attesi i lavori per rifare una delle coperture danneggiate un anno fa 
Bumbaca Gorizia 11_02_2021 Tennis Club Campagnuzza Diego Corolli © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 11_02_2021 Tennis Club Campagnuzza Diego Corolli © Foto Pierluigi Bumbaca

la società



Nel futuro prossimo, immediato, una manutenzione straordinaria indispensabile per proseguire nel quotidiano, in quello un po’ più lontano, all’orizzonte, un sogno nel cassetto da realizzare che potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità a quella che è già una delle migliori società in Italia per il vivaio. Il Tennis Campagnuzza attende i lavori di sistemazione della copertura di uno dei campi da gioco danneggiata dal maltempo ormai più di un anno fa – per i quali il Comune ha già dato il via alle procedure di affidamento con un importo a base d’offerta di poco meno di 67 mila euro –, ma al tempo stesso ha fissato il nuovo traguardo da raggiungere, la realizzazione di un quinto campo nell’area di via San Michele.

Un progetto considerato “irrinunciabile” perché permetterebbe di svolgere in casa tutta l’attività senza scomode e costose trasferte su altri campi, e di allenare adeguatamente giovani di interesse nazionale o regionale nella fascia che va dai 15 ai 18 anni. Questi atleti, per raggiungere determinati livelli, hanno necessità di allenarsi quasi ogni giorno, e dunque necessitano di spazi adeguati. Proprio come quelli che offrirebbe il quinto campo, che sarebbe il quarto coperto (con una struttura tensostatica) per l’associazione, che ne vanta già due in terra battuta al coperto, un terzo riparato in erba sintetica, e un ultimo all’aperto. «Anche quello nuovo avrebbe un fondo in erba sintetica, cosa che ci permetterebbe una gestione ottimale, e potrebbe sorgere recuperando pochi metri di spazio dalla conformazione attuale del campo sportivo Fabretto di atletica o dello stadio Bearzot di calcio, dove oggi abbiamo il nostro campo di allenamento con il muro – spiega il presidente dell’Asd Tennis Campagnuzza Diego Corolli –. Il costo si aggirerebbe attorno ai 180 mila euro, e potrebbe essere coperto in parte da fondi privati, nostri, e in parte da un investimento pubblico. Ne ragioneremo sicuramente assieme al Comune, perché per noi sarebbe importantissimo».

Certo sin qui, anche in mancanza del nuovo campo, il Tennis Campagnuzza sta vivendo un momento decisamente positivo della sua storia ultra quarantennale, e questo malgrado le difficoltà create dalla pandemia, che hanno aumentato i costi di gestione, ridotto all’osso il numero dei tornei e diminuito le possibilità di accesso alle attività della scuola tennis. «Nonostante questo, però, il nostro sport è tra quelli che hanno potuto evitare lo stop totale, e noi siamo rimasti a galla – dice Corolli –, con le liste d’attesa piene di giovani e giovanissimi che vogliono venire a giocare e allenarsi con noi. Abbiamo attualmente circa 250 iscritti, di cui 150 giocatori amatoriali e un centinaio di giovanissimi atleti tra i 4 e i 18 anni della scuola tennis, che la Federazione ha giudicato la seconda in Italia tra le Super School, ovvero dei vivai che soddisfano i massimi standard di qualità». Discorso che riguarda soprattutto lo staff tecnico, visto che in via San Michele sotto la guida del direttore Bruno Corolli insegnano i maestri nazionali Alessandro Alia e Mario Piuk, oltre ad altri istruttori di secondo grado delle classifiche Fit e ad un preparatore atletico diplomato Isef che vengono coinvolti a seconda delle attività. Il tutto dà si suoi frutti anche quando in palio ci sono medaglie e trofei. «Possiamo dire con orgoglio che tra il 2019 e il 2020 abbiamo vinto quasi la metà di ciò che c’era da vincere a livello regionale – dice ancora il presidente Corolli, pensando ad esempio ai titoli di Serie C maschile, oppure a quelli colti un po’ in tutte le categorie giovanili –, ma abbiamo l’ambizione e la possibilità di crescere ancora». —



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