Il toro killer è ancora in libero pascolo
ZARA. Il toro killer, che 20 giorni fa aveva incornato a morte l’alpinista zagabrese 63enne Zdenko Canic, continua a pascolare in tutta libertà sulle pendici delle Alpi Bebie (Velebit), in località Libinje, dove si era verificata la tragedia. Lo hanno confermato i responsabili dell’associazione “Mountain traveler Croatia”, rivolgendosi pubblicamente con un comunicato alle società alpinistiche croate. In esso si legge che il toro da combattimento, di razza Sayagues, non è stato ancora sistemato in una zona recintata, bensì continua ad essere libero e a spaventare gli amanti della montagna e gli escursionisti che incontra in quest’area selvaggia, dove nella prima decade di dicembre aveva colpito Canic con una delle corna, ferendolo mortalmente. Lo zagabrese, provetto alpinista, era giunto a Libinje assieme alla sua compagna Višnja Hojanic, nell’intento di fare una bella camminata e di respirare aria salubre. Tenuto conto che non c’era alcun cartello d’avvertimento, l’alpinista si era venuto inconsapevolmente a trovare a pochi metri dal bestione, che non gli aveva dato scampo, caricandolo subito. La donna era riuscita in qualche modo a fuggire e, nonostante lo choc e la disperazione, aveva avvertito la polizia. La Mountain traveler Crotia si è rivolta ai proprietari dell’animale, l’azienda Rewilding Europe e la fondazione Taurus, chiedendo cosa sia stato fatto per rimuovere questo toro pericoloso, che potrebbe entrare nuovamente in azione. E’ stato risposto che la Rewilding Europe si sta adoperando per il trasferimento del gigantesco bovino (una tonnellata di peso) dalla zona, senza precisare però alcuna data. Non è dato sapere al momento se la polizia abbia sporto denuncia per l’accaduto, la qualcosa tinge ulteriormente di giallo una vicenda che ha provocato polemiche e proteste da parte degli amanti della montagna, scossi dalla tragica scomparsa del benvoluto Canic. Ricordiamo che una coppia di tori è stata introdotta mesi fa sui rilievi alle spalle di Zara, per tutelare i manzi di razza Boscarin dagli attacchi dei lupi. L’esperimento è stato attuato da un gruppo di studiosi olandesi, ma non ha tenuto conto che nei pressi dei bovini sono presenti sentieri alpinistici. (a.m.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo