Il tradimento ne “L’uomo sbagliato” di Barbara Pascoli

È stata Barbara Pascoli con il suo “L’uomo sbagliato” a chiudere la rassegna “Il Giovedì del libro” nella sua versione autunnale, ospitata come da tradizione dalla Biblioteca Comunale. Dopo “Senza...

È stata Barbara Pascoli con il suo “L’uomo sbagliato” a chiudere la rassegna “Il Giovedì del libro” nella sua versione autunnale, ospitata come da tradizione dalla Biblioteca Comunale.

Dopo “Senza scrupoli”, ecco dunque il secondo romanzo dell’autrice monfalconese, un nuovo giallo che, se non è un vero e proprio seguito del precedente, ne riprende stile, struttura e anche personaggi, a partire da quello di Marina Miola, che come nel romanzo d’esordio della Pascoli seguirà le tracce dell’omicidio. Proprio la caratterizzazione dei personaggi dimostra l’innata capacità dell’autrice di dipingere con uguale efficacia personaggi molto diversi tra loro, se non addirittura opposti come le due amiche Claudia e Alice. Al di là della trama, che non è possibile svelare in un romanzo giallo, è ancora una volta la moralità umana il filo conduttore tra le pagine. «È molto forte il tema del tradimento in questo libro – ha detto la Pascoli nel corso della presentazione – che non è solo il tradimento tra uomini e donne, ma anche quello verso se stessi. Per la sete di successo l’uomo, come la donna, è disposto anche ad annientare la propria personalità. Scelte di cuore contro scelte di testa è un’altra tematica importante».

Al centro della narrazione anche i luoghi: dalla regione (Sappada, dove si svolge il clou della scena, Trieste, Grado, Gorizia) all’Europa, da Atene a Londra. Luoghi diversi, ma anche e soprattutto ambienti diversi. «Mi piace scrivere di ciò che conosco e tutti questi posti li conosco bene – ha aggiunto l’autrice monfalconese –, mi piace descriverli non fisicamente, ma attraverso usi e abitudini, anche quelle alimentari, le ricette per esempio».

A introdurre il libro edito da Pse Editore è stata la storica e archivista Marina Dorsi. «È un romanzo avvincente e sereno allo stesso tempo, non è un giallo truculento – così lo ha analizzato la Dorsi – c’è anche molta ironia e un movimento armonico, un tono musicale. Sembra sia stato scritto con la tecnica del contrappunto». Nessun giallo, invece, sui prossimi appuntamenti del giovedì in Biblioteca: si ricomincia a metà gennaio con una rassegna storico-archivistica, 5 incontri che precederanno il ritorno de “Il Giovedì del libro” in concomitanza con l’arrivo della primavera.

Michele Neri

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