Il turismo della Croazia limita i danni da Covid 2020 “solo” dimezzato

Superata la quota del 30% prevista nei mesi del lockdown Ma in ottobre arrivi crollati di oltre l’80% rispetto al 2019

FIUME

Malgrado la pandemia, e soprattutto grazie ai mesi estivi nei quali il Covid-19 pareva aver dato tregua, il settore turistico croato ha messo a segno un risultato migliore del previsto, superando l'asticella del 30% di presenze rispetto a quanto stabilito nella stagione dei record, il 2019: la quota del 30% era stata pronosticata dagli addetti ai lavori - e dallo stesso ministro del Turismo Gari Cappelli - durante i mesi del lockdown in Croazia, febbraio, marzo e aprile.

In base ai dati resi noti da Kristijan Staničić, direttore dell'Assoturistica nazionale, dall’1 gennaio al 31 ottobre di quest'anno il Paese ha ospitato 7 milioni e 596 mila vacanzieri, per un totale di 53 milioni 623 mila pernottamenti. Nei confronti dello stesso periodo di un anno fa la contrazione degli arrivi è stata del 62%, mentre il numero dei soggiorni ha toccato il 50%. «Sono cifre importanti – ha affermato Staničić – dalle quali il turismo croato potrà ripartire l’anno prossimo se il Coronavirus sarà finalmente sconfitto, o ridotto ai minimi termini. Le nostre previsioni erano più fosche, ma il comparto ha confermato la sua vitalità». Il numero maggiore di ospiti è giunto da Germania, Croazia, Slovenia, Polonia, Repubblica ceca e Austria.

Anche ottobre, mese in cui pure il Covid-19 già era tornato a mordere, ha visto arrivare turisti, ma in misura drasticamente ridotta rispetto al 2019: 208 mila arrivi (-81% su base annua) e 1,18 milioni di soggiorni (-69%).

Tornando ai dati del periodo gennaio – ottobre, l’Istria e il Quarnero si sono confermate ancora una volta come le regioni trainanti del settore. La penisola istriana ha potuto contare su 1 milione e 854 mila arrivi e 13 milioni e 387 mila soggiorni, staccando non di poco la regione fiumana, lo Zaratino e lo Spalatino. Il Quarnero e Gorski kotar si sono piazzati al secondo posto nella classifica nazionale, con 1 milione e 438 mila arrivi e poco meno di 11 milioni di soggiorni. Zara e dintorni hanno ospitato 974 mila vacanzieri, mentre i pernottamenti sono stati 9 milioni e 737 mila, regione seguita dallo Spalatino. L’isola di Puntadura, nell’arcipelago di Zara, ha conquistato il titolo di destinazione più gettonata nel Paese: 2,23 milioni i pernottamenti rilevati. Rovigno ha risposto con 1,82 milioni di pernottamenti, mentre Medolino (1 milione e 441 mila) ha superato le cifre di Parenzo (1 milione e 368 mila). Nella top ten c’è da segnalare ancora la settima posizione di Umago con tre località quarnerine, ossia Lussinpiccolo, Crikvenica e Veglia città; nelle prime dieci destinazioni infine anche Novalja e Zara. —



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