Il viceministro Rixi a Trieste: “Riforma nazionale dei porti ma con singole autonomie

A ottobre il ministero alle Infrastutture e Trasporti assume due direzioni, trasporti e logistica

Il viceministro Rixi al Forum "Risorsa mare" a Trieste. Foto Lasorte
Il viceministro Rixi al Forum "Risorsa mare" a Trieste. Foto Lasorte

«C'è una necessità, che credo emerga sempre più, di poter aver delle leve a livello nazionale per coordinare alcuni tipi di attività lasciando ai singoli scali un legame autonomo molto forte di condivisione della programmazione con regioni e comunità locali, perché noi abbiamo porti inseriti in contesti particolarmente complessi».

Lo ha detto il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi. «Fortuna vuole che Trieste si trovi nella parte orientale dell'arco alpino, quella che in questo momento ha meno disagi dal punto di vista infrastrutturale; i problemi più grossi li abbiamo sull'arco tirrenico e su buona parte dei porti del centro e sud Italia. È evidente però - ha sottolineato - che dobbiamo pensare a una situazione logistica nazionale complessa, che riesca a mettere in servizio le buone pratiche, che non si fermino in una singola autorità portuale ma riescano a contaminare il territorio nazionale».

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Rixi ha annunciato poi che è in atto «una prima trasformazione del ministero. A ottobre saranno attive due direzioni che si occuperanno della parte portuale, una per tutta la parte trasporti, e una per porti e logistica: ci dobbiamo dotare di strumenti che siano operativi in tempi rapidi».

Il viceministro Rixi ha poi spiegato che «se noi abbiamo porti che sul sistema digitale sono molti avanzati, in altri si fa ancora quasi tutto cartaceo, e non è possibile che nello stesso Paese ci sia il capofila a livello europeo e la coda della classifica, quindi abbiamo bisogno di trovare strumenti che ci consentano di gestire questi percorsi. È una necessità anche per efficientare il sistema».

Uno dei problemi più grossi, ha rilevato, «che abbiamo sulla catena logistica, è tutto il sistema a monte, ferroviario e stradale, di un Paese che è il più complesso a livello europeo. Noi abbiamo la maggioranza delle opere stradali e ferroviarie a livello continentale, abbiamo più ponti e gallerie del resto dell'Europa messo assieme. Abbiamo valichi alpini su cui stiamo prendendo decisioni importanti, abbiamo bisogno di una condivisione a livello europeo e una programmazione sul sistema dei valichi. È evidente - ha aggiunto - che per noi è fondamentale il tema della catena logistica».

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