Ilaria Cecot lancia la “Zona franca delle idee”
«Assumere educatori per le scuole di competenza comunale è una delle priorità che avevo indicato nel corso del confronto tra candidati sindaco promosso dalle organizzazioni sindacali in municipio ed...
«Assumere educatori per le scuole di competenza comunale è una delle priorità che avevo indicato nel corso del confronto tra candidati sindaco promosso dalle organizzazioni sindacali in municipio ed è anche una delle richieste depositate in quell’occasione nell’urna dei suggerimenti». In caso di elezione, Ilaria Cecot accoglierà il suggerimento e riserverà una parte consistente degli 80 posti vacanti della pianta organica al personale educativo. La candidata sindaco della lista Articolo 3 lo ha annunciato ieri mattina nel corso di un incontro organizzato per parlare di istruzione e formazione. «Il mio programma è fortemente incentrato sul welfare», sottolinea l’ex assessore provinciale che vorrebbe ampliare il servizio di doposcuola nelle zone periferiche della città. L’idea è riprendere il modello proposto dalla giunta Cosolini a Trieste. «I bambini finiscono scuola, gli educatori li vanno a prendere e li portano agli oratori tarando gli orari sulle esigenze delle famiglie», spiega Cecot. «Nella scuola di via Garzarolli, ad esempio, ho visto che non c’è il wi-fi. Può sembrare inutile, invece aiuta le comunicazioni scolastiche e poi per i ragazzi di oggi il computer è uno strumento di interazione. Come Provincia abbiamo dotato tutte le superiori di questo servizio. Lo estenderemo». L’idea alla base del progetto di “Articolo 3” è che i bambini di oggi saranno i cittadini di domani. «Sarà opportuno portare delle competenze, ma il riordino delle scuole superiori sarà realizzato in accordo con l’Uti perché bisogna ragionare su un area vasta per i servizi, penso ai trasporti. I dirigenti scolastici sono seriamente preoccupati perché da quando non c’è più la Provincia non hanno più un interlocutore». Tra le proposte di Cecot nel campo della formazione c’è poi quella di istituire una “Zona franca delle idee” , un incubatore d’impresa da sostenere con il Fondo Gorizia sul modello di H-Farm. A proposito dell’università, osserva che i corsi di laurea andrebbero sostenuti con percorsi scolastici adeguati. «In questo dovrebbe avere un ruolo il Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia che però fino a questo punto ha lavorato in modo lento e poco puntuale».
(s. b.)
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