Imbarcazioni bloccate per la bassa marea e disagi per i pescatori

Francesca Artico

/MARANO

Le barche da pesca, le motobarche turistiche e le imbarcazioni da diporto, ieri mattina sono rimaste bloccate per ore in porto a causa della bassa marea che le ha “piantate” sui fondali. Situazione più grave per il rientro in porto dopo la battuta di pesca: i pescatori sono dovuti ricorrere a “ponti di barche” per poter sbarcare il pescato. Non c’era acqua a sufficienza nel canale per poter attraccare agli ormeggi. Una situazione che sta creando anche gravi problemi di sicurezza per la navigazione dei motopescherecci, delle barche turistiche e da diporto: le imbarcazioni, infatti, “grattano” i fondali e non riescono ad attraccare, oltre ai danni consistenti alle chiglie e ai motori. Come spiega Marino Regeni, presidente della cooperativa delle grandi turbosoffianti per la raccolta dei fasolari, «i danni più consistenti li abbiamo alle imbarcazioni che restano piantate nel fango: soltanto con l’alta marea riusciamo a muoverci e uscire in mare, poi al rientro le dobbiamo lasciare in mezzo al canale». Achille Ghenda, pescatore, afferma che «tutto questo porta a dei ritardi sia alle uscite in mare che al rientro e quindi anche nella consegna della merce. Non parliamo poi della sicurezza durante le manovre di attracco. La barca può diventare ingestibile». In porto restano anche le barche turistiche come la “Saturno” e quelle della marina Portomaran. Ieri, intanto, la giunta regionale ha approvato lo schema di un protocollo d’intesa per disciplinare le modalità di collaborazione in materia di immersioni in mare e di dragaggi delle vie di navigazione del demanio navigabile, del demanio idrico regionale nonché di ripascimento delle aree marino costiere del Friuli Venezia Giulia, come già annunciato, nei giorni scorsi, dall’assessore regionale Fabio Scoccimarro.

Il protocollo è stato sottoscritto dalla Regione, dall’Arpa, dal Provveditorato interregionale, il segretariato regionale del Ministero, la direzione marittima di Trieste, l’Autorità di sistema portuale, l’istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale. Un duro attacco arriva dalla consigliera regionale dem Mariagrazia Santoro: «La giunta del presidente Massimiliano Fedriga è immobile sul tema dei dragaggi da ormai tre anni e questo sta mettendo a rischio l’intero sistema economico di Porto Nogaro e con esso anche la sopravvivenza di circa 450 lavoratori diretti e un migliaio di persone nell’indotto».—

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