Immatricolare l’auto? A Gorizia costa di più

La Provincia applica la maggiorazione massima in regione all’Ipt: 30 per cento Zorgniotti (Federmotorizzazione): «Mercato in difficoltà. Abbassino l’imposta»

di Francesco Fain

Si chiama “Ipt”, Imposta provinciale di trascrizione. Ed è una di quelle voci insopportabili che vengono aggiunte al prezzo di listino di un’auto quando si procede al suo acquisto. “Quattroruote”, uno dei mensili più prestigiosi degli appassionati di auto, la chiama non a caso «la tassa più iniqua che c’è».

La regolamentazione

Per le auto sino a 53 kw, l’importo base dell’Ipt è pari a 150,80 euro. Per le vetture con potenza superiore a 53 kw, la somma da pagare è pari a 3,5119 euro per ogni kilowatt. Le Province, tuttavia, possono aumentare gli introiti del 30%. E l’ente guidato da Enrico Gherghetta, ormai da tre anni, applica la maggiorazione massima (+30%), mentre a Trieste, Udine e Pordenone si è optato per una variazione più contenuta (+20%). Insomma, da queste parti per mettere in strada un’auto si spendono 196,05 euro, negli tre capoluoghi regionali 180,97, come si evince dalle tabelle del mensile “Al Volante”. Gorizia è in compagnia, fra le altre città, di Agrigento, Bergamo, Milano, Modena, Monza, Palermo, Parma, Savona. Ci sono anche capoluoghi di provincia che non applicano alcuna maggiorazione e sono Aosta, Bolzano, Brescia, Firenze, Prato, Trento: si pagano 150,80 euro e basta.

La novità

L’Ipt cambierà volto. Anche se la “riforma” ha subito uno stop: il decreto del ministero dell’Economia per l’ok definitivo, previsto per il 28 giugno, non è arrivato. Il rincaro dell’Ipt, che si paga sui passaggi di proprietà, contenuta nel decreto sul federalismo fiscale regionale, era stato approvato il 31 marzo dal Consiglio dei ministri, ma non sarà effettiva finché non arriverà il provvedimento attuativo. Se invece il ministero dell’Economia dovesse dare il via libera al rincaro dell’Ipt, lo scenario potrebbe essere questo: chi acquista un’auto nuova non pagherebbe più un’Ipt variabile a seconda della Provincia (da 150,80 a 196,05 euro); l’imposta verrebbe calcolata in base alla potenza del motore espressa in kw. Un’altra doccia fredda.

L’auspicio

Oscar Zorgniotti (Federmotorizzazione) fa sapere che, nei prossimi giorni, saranno richieste alla Provincia tutta una serie di azioni per venire incontro ai concessionari e per rilanciare un mercato dell’auto ormai asfittico. Fra queste, l’abbassamento dell’Ipt che incide sul costo finale di un’automobile, sempre che non passi la riforma del Governo che cambierebbe le carte in tavola.

La delibera

L’ultima delibera che determina tutte le tariffe di competenza della Provincia è la 167 del 13 ottobre 2010. Oltre all’Ipt si prevede di mantenere anche per il 2011 la tariffa dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica al limite massimo previsto e dunque di confermare in 11,40 euro per mille kilowatt la quota. Sempre in quest’ambito, è stata confermata la decisione di operare una riduzione del 2% sul tetto massimo previsto per il tributo per le funzioni di tutela protezione ed igiene ambientale (l’addizionale provinciale), continuando nella riduzione dell’aliquota iniziata negli anni scorsi, in coerenza con le linee guida del piano provinciale dei rifiuti solidi urbani, portando l’aliquota al 4,70% per l’anno 2011: diminuzione che in molti considerano insufficiente e chiedono che l’Irpef venga portata tout court al limite minimo: 1 per cento.

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