Immigrati clandestini decolla il processo per favoreggiamento

È decollato il processo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che vede quale imputato principale il bengalese Mohammad Hossain Mukter, noto come Mark, rappresentante di spicco della comunità di immigrati più numerosa in città. Nel procedimento sono coinvolti inoltre una decina tra imprenditori, anche del monfalconese, e lavoratori bengalesi e di altre nazionalità. Quella di venerdì, al Tribunale di Gorizia, davanti al Collegio giudicante presieduto da Matteo Trotta e composto da Rossella Miele e Luca Marani, è stata la prima udienza effettiva, dopo innumerevoli rinvii del processo, partito nel 2010. È stato, infatti, ascoltato il primo teste, presentato dalla pubblica accusa, con il Pubblico ministero Giuseppe Salvo, l’ispettore Mauro Milocco, appartenente alla Squadra Mobile di Gorizia, che ha eseguito una parte delle indagini, a partire dalle intercettazioni telefoniche fino agli appostamenti.
Mukter, secondo l’accusa, sarebbe stato al centro di un’organizzazione che favoriva il flusso illecito in Italia, e a Monfalcone in particolare, di giovani lavoratori del Bangladesh. L’inchiesta si è sviluppata da un’analisi di richieste presentate da imprenditori dal 2007 al 2009 in base alle quote immigratorie. Pratiche e richieste per entrare in Italia che, per gli inquirenti, si basavano su certificazioni e atti “fittizi”. Il tutto dietro compensi consegnati dagli immigrati che variavano da 5mila a 15mila euro. Soldi che, sempre secondo gli inquirenti, in parte finivano agli imprenditori e in parte a Mark. L’inchiesta era originariamente stata avviata dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Trieste, in relazione in particolare all’aumento esponenziale di cittadini stranieri in arrivo nel territorio attraverso i ricongiungimenti familiari. Il procedimento fu poi archiviato e gli atti erano stati trasmessi alla Procura di Gorizia. Da qui era iniziata l’indagine messa in campo dalla Mobile di Gorizia assieme al Commissariato di Polizia di Monfalcone, a cui si unì il filone investigativo della Guardia di Finanza. L’altro ieri, dunque, è stato ascoltato l’ispettore della Mobile. Un’esposizione che il legale difensore di Mark, l’avvocato Federico Cechet, ha definito «difficoltosa». L’udienza è stata aperta con l’ascolto del perito incaricato di eseguire le trascrizioni delle intercettazioni telefoniche, procedendo quindi all’acquisizione della perizia.
L’udienza è stata rinviata al 17 gennaio 2013, dedicata ancora alla testimonianza dell’ispettore della Mobile. In aula, l’altro ieri, non era presente Mukter, risultando ancora nel suo Paese di origine. Tra i difensori, oltre all’avvocato Cechet, ci sono i legali De Luca, Tarlao, Bruno, Calligaris, Spadaro, Mauri, Piceni e Brazzale.
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