In 5 mila oltre la mezzanotte Ruggeri trascina la piazza e poi pasteggia a raza e frico

STARANZANO
Trionfa davanti a 5 mila persone il ciclone Enrico Ruggeri. Uno dei giganti della musica italiana, assieme alla sua band, è andato oltre la mezzanotte di giovedì, con il concerto alla Sagra de le raze, fra l’entusiasmo dei fan che cantavano assieme al cantautore milanese gridando più volte «Enrico, sei il numero 1». E lui, appoggiando la mano destra sul cuore, si inchinava rispondendo «Grazie».
L’evento ha richiamato a Staranzano fan da tutta la regione e riempito piazza Dante, le strade adiacenti di via Savoia (fino alla chiesa), via De Amicis e i gradoni dell’anfiteatro del municipio. Impossibile trovare un posto per le auto. Già due ore prima del concerto erano esauriti i parcheggi davanti la Bcc, in piazza Risiera di San Sabba, da piazza della Repubblica la via Marconi, quindi via Trieste in direzione di Ronchi fino a raggiungere quasi via 24 Maggio che segna il confine con Monfalcone. Molte persone sono arrivate anche a piedi, in bici o in moto.
La grande serata di musica – sponsorizzata dalla Banca di credito cooperativo di Staranzano e Villesse come pure il Contest di 12 giovani promesse vinto dal gruppo “I Tunnels” di Udine, che hanno avuto come premio di aprire il concerto Ruggeri – è stato organizzato in collaborazione con Onde Mediterranee fra le tappe del Summer Tour 2018 del cantante e dal Comitato No profit delle associazioni, coordinato da Giangiacomo Fontanot e dal presidente Roberto Battistutta nell’ambito della Sagra de le ràze.
Sul versante della sicurezza è filato tutto tranquillo. Compreso un fuori programma: quello dei tabelloni della Compagnia del Carro, che quest’anno non partecipa alla sagra, che ha voluto comunicare “Ur. Ca” (sta per Urban Caos), un contenitore di arte di strada, intesa come magia, street painting, foodtruck, buskers e musica in programma dal 21 al 23 settembre.
In molti, terminato il concerto, hanno atteso pazientemente in fila il proprio turno per avere un autografo, fare un selfie o solo per stringere la mano a Ruggeri, persona splendida, disponibilissima, che si è complimentato con l’organizzazione. «Come cena – spiega il presidente del Comitato, Battistutta – Ruggeri, la band e gli 8 tecnici hanno chiesto con nostra soddisfazione di mangiare i prodotti della sagra: la ràza, il frico e i cevapcici, il piatto a base di carne trita speziata tipico diffusa anche nel Friuli Venezia». Lo spettacolo di due ore e mezza, ha raccontato in 25 canzoni una carriera di oltre 40 anni cominciata nel 1977 con il punk. Primo brano “Il capitano”, poi un finale scoppiettante: “La preghiera del matto”, “Nessuno tocchi Caino”, “Rien ne va plus” “Polvere”, “Il mare d’inverno” “Poco più di niente”, “Quello che le donne non dicono”, “Peter Pan”, “Contessa” e “Mistero”. Ruggeri ha vinto due Festival di Sanremo, nel 1987 con Gianni Morandi e Umberto Tozzi con la canzone “Si può dare di più” e nel 1993 in solitaria con “Mistero”. È autore di diverse interpreti femminili, tra cui Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Anna Oxa e Fiordaliso. È calciatore della Nazionale cantanti e conduttore radio-televisivo. «Non vado mai in vacanza ma mi diverto – spiega finita la serata – perché se per vacanza s’intende una cosa divertente, finisco per fare una tournée o una trasmissione di radio, scrivere un libro, o una canzone. Ogni cosa è diversa e si evita la routine». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo