In testa al corteo le ballerine di Ipanema

Alla sfilata del martedì parteciperanno dieci carri, undici gruppi e sei bande musicali accompagnate anche da majorette, ma l’apertura, per la gioia degli amanti delle bellezze esotiche, segnerà un gradito ritorno: quello delle conturbanti ballerine di Ipanema. «Per la gioia dei maschietti - ha difatti annunciato ieri il direttore artistico Gian Carlo Blasini - le danzatrici brasiliante tornano in città».
Martedì 28 febbraio i giganti di cartapesta intraprenderanno il percorso di tre chilometri da via Matteotti (13.30), per il consueto tour che si concluderà in via Duca d’Aosta, dove sarà allestito il palco dei giudici. Al termine il solito ammaina bandiera a sugellare la chiusura del periodo di goliardia, la proclamazione dei vincitori della 133ª sfilata e la premiazione del concorso Vetrine in maschera. Clou della serata, il concerto alle 18 di Lorenzo Pilat al tendone riscaldato che dal 20 febbraio sarà allestito in piazza della Repubblica (la giostra verrà trasferita in piazza per lasciar spazio al quartier generale degli appuntamenti), mentre dalle 21 dj Civaz salirà in consolle.
Ma la giornata del martedì dei carri, da canovaccio, inizierà col consueto giro dei rioni da parte di sior Anzolet, la sua bella sposa (la cui identità ancora è top secret) e la combriccola di sodali al seguito. Dopo aver brindato in vari locali tra Panzano e il centro la carrozza si fermerà a mezzogiorno sul salotto buono per l’attesissima Cantada di sior Anzoleto e il successivo “pranzo di nozze” - seconda edizione - sotto il tendone. «Se tuti invitadi, basta che paghè», ha sottolineato un sornione sior Anzoleto, al secolo Orlando Manfrini. Quota di partecipazione al pranzo, 15 euro.
Per tutto il periodo, come sottolineato ieri dal sindaco Anna Cisint, il lancio di uova e l’impiego di spray per compiere i goliardici “assalti”, in particolare tra ragazzi, saranno messi al bando con specifica ordinanza. «Sul suo rispetto - ancora Cisint - vigilerà la Polizia municipale». Un’usanza, quella del lancio di uova, che anche l’anno scorso aveva procurato non poco malumore in città, dove alcune facciate d’ingresso di abitazioni private erano rimaste pesantemente imbrattate. Senza considerare l’aggravio di lavoro, per gli operatori ambientali che, una volta trascorso il Carnevale, armati di ramazza dovranno ripulire le strade del centro. (ti.c.)
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