In via Sant’Ambrogio la sede della destra

Vinte le comunali assieme ai suoi alleati, la destra ora vuole essere presente anche “fisicamente” a Monfalcone, dove l’insegna del Movimento sociale italiano pure a lungo si è affacciata su corso del Popolo, sfidando una città operaia, anche se legata per decenni tanto alla Democrazia cristiana quanto al Pci. L’erede più diretto del Msi, il partito di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, ha aperto venerdì una sede in città e lo ha fatto in via Sant’Ambrogio, l'area più “etnica” di Monfalcone.
Utilizzando gli spazi che sotto i portici della via già ospitavano una gioielleria, il circolo di FdI è incastonato tra un bar e un money transfer gestiti da cittadini di origine bengalese. Una provocazione? «No, vuole essere un segnale ai cittadini - afferma l’assessore comunale in quota FdI Francesca Tubetti - che sostengono che nessuno apre delle attività nella zona pedonale di via Sant’Ambrogio: l’abbiamo fatto noi».
FdI utilizzerà la sede per almeno un anno, avendola ottenuta in comodato gratuito per 12 mesi dal proprietario in cambio dei necessari lavori di sistemazione dove, sui muri, spicca anche il manifesto con il leader missino Giorgio Almirante. «Poi ci sposteremo in un’altra sede, ma sempre in centro», conferma Tubetti. Il nome del circolo monfalconese di FdI però non cambierà, rimanendo legato a un esponente storico della destra monfalconese, Benito Borgia, che del Msi fu segretario politico e consigliere comunale.
A tagliare il nastro venerdì pomeriggio è stato quindi il nipote di Benito, Edoardo, affiancato dal figlio e candidato di FdI alle comunale d’autunno Alessandro. «È sempre stato un punto di riferimento - sottolinea Tubetti, facendo gli onori di casa - per chi voleva stare in una destra monfalconese, diversa da quella goriziana perché sempre all’opposizione. Una persona che ci ricordava sempre di guardare al futuro, ricordando chi erano i nostri veri “nemici”, la sinistra, non all'interno dei nostri alleati». O del proprio stesso partito. Nella sede gremita dai vertici nazionali e regionali del partito, di candidati e simpatizzanti, è spiccata venerdì l’assenza dell’unico consigliere comunale eletto da Fratelli d’Italia a Monfalcone, Mauro Steffé, che è in aperta polemica l’assessore del suo stesso partito. Tubetti però ha raccolto il sostegno pieno del capogruppo di FdI alla Camera dei deputati Fabio Rampelli, affiancato dal consigliere regionale Luca Ciriani e dal segretario regionale Fabio Scoccimarro. «FdI è nato nel 2013, ma se sta guadagnando consenso - le parole di Rampelli - è perché ha idee, preparazione culturale e quindi capacità di individuare un orizzonte». Che non è quello, come ha chiarito il deputato, di un’uscita dall’Europa. «Noi puntiamo a ridare dignità invece all’Europa, pensando ai cittadini e all’economia reale», spiega, ricordando come il tema del lavoro e del rapporto con la grande industria locale sia stato al centro della campagna elettorale di Fratelli d’Italia. «Per noi la ripresa economica passa dal dare una risposta ai bisogni primari delle persone, delle famiglie e delle imprese - spiega il deputato -. Evitare che l'Italia avvizzisca è una sfida che non è né di destra né di sinistra».
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