Infermieri, ecco il “nursing generativo”

Se ne parlerà giovedì in occasione del congresso provinciale Ipasvi per migliorare l’assistenza
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara
Foto BRUNI TRieste 21 01 10 Ospedale Cattinara

Con un indice di invecchiamento pari al 28%, la città di Trieste è il laboratorio naturale di quello che accadrà nei prossimi dieci anni in Italia ed Europa: famiglie bi- o monocomponenti, un nuovo ruolo della donna, coniugi spesso entrambi al lavoro, separazioni e divorzi in aumento, devianza, dispersione scolastica, abusi di sostanze. Se a Trieste le necessità sociali hanno fatto emegere nuovi bisogni, è indifferibile la riorganizzazione dell’offerta adottando nuove misure e strategie proattive e di «coinvolgimento generativo» della comunità. È questo lo scenario a partire dal quale il Collegio provinciale infermieri Ipasvi apre l’annata di attività con il convegno-assemblea intitolato «Per continuare a parlare di competenze e del prendersi cura», in programma giovedì all'hotel Nh (ex Jolly) dalle 13.30 alle 19. Dopo l'introduzione dei lavori a cura di Flavio Paoletti, presidente di Ipasvi Trieste e del Coordinamento regionale Ipasvi Fvg, parleranno Daniele Salmaso, docente all'Università di Verona e ricercatore della Fondazione “E. Zancan”; Paola De Lucia, dirigente di Servizio infermieristico all’Ass Friuli Occidentale; Maura Mesaglio, dirigente della Direzione professioni sanitarie dell’Azienda ospedaliera “S. Maria della Misericordia” di Udine.

«La promozione del “nursing generativo”, una nuova forma di assistenza e cura della persona che non solo “aggiunge anni alla vita” ma soprattutto aggiunge “vita agli anni” – spiega Paoletti - sarà il leit motiv dell'attività 2014 del Collegio Infermieri di Trieste. L'approccio generativo della professione permette di contenere in misura rilevante i costi della sanità, e va a tutto vantaggio dei pazienti. Bisogna soprattutto diminuire la morbilità e il carico rappresentato dalla disabilità. Una gestione generativa di welfare locale va a incidere sulla salute complessiva della popolazione e sulla spesa sociosanitaria. In questo momento di grave crisi economica la sostenibilità delle risorse, più che il loro efficace utilizzo, sembra l'unico punto di riferimento. Questa dunque la nostra sfida: lanciare al gruppo professionale infermieristico - continua Paoletti - una proposta su quanto e come la professione possa essere generativa nel prendersi cura della persona e identificare le competenze necessarie e i modelli organizzativi coerenti con adeguate strategie politico/programmatorie».

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