Infermieri, ecco il “nursing generativo”

Con un indice di invecchiamento pari al 28%, la città di Trieste è il laboratorio naturale di quello che accadrà nei prossimi dieci anni in Italia ed Europa: famiglie bi- o monocomponenti, un nuovo ruolo della donna, coniugi spesso entrambi al lavoro, separazioni e divorzi in aumento, devianza, dispersione scolastica, abusi di sostanze. Se a Trieste le necessità sociali hanno fatto emegere nuovi bisogni, è indifferibile la riorganizzazione dell’offerta adottando nuove misure e strategie proattive e di «coinvolgimento generativo» della comunità. È questo lo scenario a partire dal quale il Collegio provinciale infermieri Ipasvi apre l’annata di attività con il convegno-assemblea intitolato «Per continuare a parlare di competenze e del prendersi cura», in programma giovedì all'hotel Nh (ex Jolly) dalle 13.30 alle 19. Dopo l'introduzione dei lavori a cura di Flavio Paoletti, presidente di Ipasvi Trieste e del Coordinamento regionale Ipasvi Fvg, parleranno Daniele Salmaso, docente all'Università di Verona e ricercatore della Fondazione “E. Zancan”; Paola De Lucia, dirigente di Servizio infermieristico all’Ass Friuli Occidentale; Maura Mesaglio, dirigente della Direzione professioni sanitarie dell’Azienda ospedaliera “S. Maria della Misericordia” di Udine.
«La promozione del “nursing generativo”, una nuova forma di assistenza e cura della persona che non solo “aggiunge anni alla vita” ma soprattutto aggiunge “vita agli anni” – spiega Paoletti - sarà il leit motiv dell'attività 2014 del Collegio Infermieri di Trieste. L'approccio generativo della professione permette di contenere in misura rilevante i costi della sanità, e va a tutto vantaggio dei pazienti. Bisogna soprattutto diminuire la morbilità e il carico rappresentato dalla disabilità. Una gestione generativa di welfare locale va a incidere sulla salute complessiva della popolazione e sulla spesa sociosanitaria. In questo momento di grave crisi economica la sostenibilità delle risorse, più che il loro efficace utilizzo, sembra l'unico punto di riferimento. Questa dunque la nostra sfida: lanciare al gruppo professionale infermieristico - continua Paoletti - una proposta su quanto e come la professione possa essere generativa nel prendersi cura della persona e identificare le competenze necessarie e i modelli organizzativi coerenti con adeguate strategie politico/programmatorie».
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