Informest: cda ridotto, progetti in decollo

Esecutivo sceso da 12 a 5 membri. Acerbi: «Fondo mai rimpinguato in vent’anni, ma cresciamo»

TRIESTE

Silvia Acerbi batte un record: è la prima donna a capo di una partecipata regionale. Mosca bianca, dal 1964, l’ex segretaria di Roberto Antonione è la presidente di Informest, l’agenzia per la cooperazione economica internazionale con sede a Gorizia. Non basta: già al pronti-via del mandato Acerbi, seconda presidenza Fvg dai tempi di Gianni Bravo (1991, anno del battesimo di Informest), ecco che la “macchina” della società viene tagliata, e non di poco: il cda è ridotto da 12 a 5 membri (Giovanni Pavan è il vicepresidente), il collegio dei revisori da 5 a 3. Interventi necessari, spiega la neopresidente, «per chi non ha altra fonte, per provvedere alla spesa corrente, del fondo istituito vent’anni fa e mai rimpinguato, contrariamente al dettato dello statuto che prevedeva l’intervento dei soci». Eppure, sottolinea Acerbi, «senza che ne risenta l’operatività di uno fra i primi enti in Italia e in Europa per la cooperazione economica internazionale e territoriale, il bilancio è in sostanziale pareggio, con il cofinanziamento annuale di circa 700mila euro della dotazione prevista dalla legge istitutiva 19/91 a favore dello sviluppo del territorio». Il triennio 2008-2011 di Informest (56,47% Regione Fvg, 22,42% Ice, 16,89% Regione Veneto, più quote minori di enti camerali, Comune di Gorizia, Regione Trentino Alto Adige e Provincia di Trento), «ci ha visto attrarre più di 8,5 milioni di fondi comunitari, gestiti da un’ottantina di partner, dato che si affianca agli oltre 52 milioni del valore dei progetti cui Informest ha partecipato in qualità di capofila o partner». Già come vice di Pierluigi Bolla, Acerbi ha avviato una «razionalizzazione delle eccellenti risorse a disposizione». Concretamente, si è deciso di suddividere l’attività istituzionale e di cooperazione da quella dei servizi alle imprese. La nascita di Informest Consulting, con base sempre a Gorizia, «ha sicuramente contribuito a rafforzare la visibilità dei due soggetti ». Acerbi evidenzia anche il «rafforzamento» dei rapporti con la Regione Fvg, «che si è affidata a Informest per l’attività di follow-up delle visite istituzionali del presidente Tondo in paesi strategici: penso alla formazione svolta per i dirigenti del ministero dello Sviluppo economico della Macedonia e alla realizzazione della casa Fvg in Vojvodina e Montenegro. Fondamentali anche i protocolli d’intesa con Ince e Iai fortemente voluti dal ministero degli Affari esteri». Il solo capitolo di spesa regionale diretto a Informest (circa 200mila euro all’anno) riguarda quel tipo di attività, non si tratta evidentemente di un sostegno a pagare i dipendenti (attualmente 27). «I collaboratori li paghiamo grazie ai progetti approvati – spiega Acerbi –. Ma, visto che il fondo statale non potrà durare in eterno, si porrà prima o poi la questione di un intervento a supporto dell’agenzia». Il presidente Tondo è intanto riuscito a concordare con il collega veneto Luca Zaia una presidenza triennale Fvg, «effetto anche dei grandi risultati ottenuti», afferma ancora Acerbi. «Sin dal 2008 – prosegue – mi sono resa conto dell’altissimo livello di professionalità all’interno di Informest: la capacità di attrarre fondi Ue e la competitività del suo partenariato la rendono tra le prime strutture in Europa. Abbiamo anche iniziato a dare risposta a un problema di riconoscibilità: Informest era più conosciuta all’estero che in Italia».

Marco Ballico

Riproduzione riservata © Il Piccolo