Internati di Melada senza risarcimento
ZARA. Delusi, frustrati, arrabbiati. Ma soprattutto molto vecchi e quasi senza più speranze di ottenere in vita quanto spetta loro. Sono gli ex internati del campo di concentramento italiano di Melada (Molat), isola dell’arcipelago di Zara, in Dalmazia. Il lager fu aperto il 30 giugno 1942 e rimase operativo fino al 7 settembre 1943, ossia fino alla vigilia della capitolazione dell’ Italia: in poco più di 14 mesi, fu la “casa” di circa 20 mila prigionieri, di cui il 90% croati e il resto serbi. Nel campo di Melada morirono circa mille sventurati: 300 furono fucilati, gli altri 700 persero la vita a causa di violenze, malattie, torture e stenti. Da una quindicina d’anni l’Associazione dei detenuti antifascisti del lager di Melada si batte affinché gli ex internati ottengano un risarcimento dallo Stato italiano, impegno rivelatosi finora praticamente inutile poiché i risultati sono stati men che minimi. Lo scorso 7 settembre si è tenuta su quest’isola nordadriatica la cerimonia per ricordare i 70 anni dalla fine di un incubo e giorni fa i dirigenti della citata associazione hanno deciso di inviare una lettera al presidente croato, Ivo Josipovic, nella quale gli sarà chiesto di adoperarsi presso le massime autorità italiane affinché i circa 350 sopravvissuti al lager di Melada ricevano un risarcimento per i terribili mesi trascorsi nella struttura. «E’ da lunghi anni che chiediamo quanto ci spetta – parole del 90enne Boris Baraba, presidente dell’organizzazione – da Zagabria arrivano solo promesse e tante belle parole ma finora non c’è stato alcun segnale concreto da Roma. Da quanto ne sappia, gli internati di tutti i lager nazisti hanno avuto un risarcimento per le atrocità sopportate e solo noi siamo fatti segno di un silenzio che è profondamente ingiusto. In passato giravano voci che l’Italia avesse versato del denaro alla Jugoslavia per i detenuti di Melada, dell’allora più grande campo di concentramento italiano in Europa, ma noi non abbiamo mai visto neanche un centesimo. Abbiamo la sensazione che le competenti autorità in Croazia attendano la morte di noi ex internati per poter dire che la faccenda è stata così risolta». Baraba ha ricordato che nel 2005 l’allora ministro Carlo Giovanardi soggiornò ufficialmente a Zara e gli venne chiesto quando i più di 350 sventurati di Melada avrebbero ricevuto un risarcimento. Rispose di non sapere nulla della questione, rilevando che i diplomatici croati non avevano compiuto alcun passo e concluse che anche gli sventurati di Melada dovevano essere risarciti. (a.m.)
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