Ippodromo “double-face” con i cavalli di Prosecco

L’impianto di Montebello attrezzato anche per il dressage e per l’ippoterapia grazie al trasferimento degli equini dell’Associazione Alpe-Adria
Di Ugo Salvini

Due piste in sabbia, una per i pony e l’altra per i cavalli di stazza classica. Un percorso per dressage. Un recinto all’interno del quale poter avviare all’equitazione i bambini e quanti vogliono provare la monta. Cambia volto il prato dell’ippodromo di Montebello attorno al quale corrono le due piste, una più piccola per gli allenamenti, l’altra da miglio per le corse dei trottatori. Ad attuare queste modifiche, da completare attraverso una serie di interventi il cui inizio è stato annunciato per oggi, saranno le maestranze dell’Associazione di volontariato dell’Alpe Adria per la solidarietà, che da qualche giorno hanno cominciato a portare i loro cavalli nelle scuderie dell’impianto. «Cominciamo quest’avventura con entusiasmo – spiega il presidente dell’Associazione, una onlus, il giovane Jonathan Lo Re – e dopo aver preso in consegna i primi box (subito dipinti di giallo, per ricordare, col rosso delle porte, i colori sociali della Roma calcio, di cui Lo Re si dichiara grande tifoso, ndr) siamo pronti a iniziare i lavori». Un impegno importante, che rientra nell’accordo fra l’Associazione e la Nord Est ippodromi spa, che gestisce gli ippodromi di Trieste e Treviso, per creare questo originale abbinamento fra trotto ed equitazione. «Ognuno conserverà la propria autonomia – precisa subito Lo Re – ma speriamo di poter dare qualcosa l’uno all’altro, ridando vita e presenza a una struttura per troppo tempo trascurata dal grande pubblico». Lo Re promette da subito «l’organizzazione, a Montebello, di una gara di equitazione a livello nazionale». Gli appassionati potranno così vedere competizioni di salto, dressage, “completo”.

«Quando allestivamo competizioni locali nel nostro vecchio impianto sull’altipiano – ricorda Lo Re – partecipavano centinaia di cavalli. Se alziamo il tiro, potremmo arrivare ancora più in alto, magari coinvolgendo anche Slovenia, Croazia e Austria». I presupposti sono positivi, resta da verificare la coesistenza fra trottatori e cavalli da equitazione. «L’arrivo di una cinquantina di cavalli da equitazione – commenta Francesco De Simeis, presidente dell’Associazione che raggruppa i proprietari dei trottatori – è un elemento che fa ben sperare. Fondamentale sarà coordinare i vari eventi e le quotidiane attività di allenamento. Spero di poter incontrare presto i rappresentanti del Comune, proprietario dell’ippodromo – conclude - per spiegare le nostre esigenze di proprietari».

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