Isee, salta l’accordo con i Caf dei sindacati

Cgil-Cisl e Uil non accettano la nuova convenzione del Comune: «È peggiorativa». Centinaia di persone devono fare le pratiche
Di Roberto Covaz
Bumbaca Gorizia 08.02.2017 CISL, fila per Isee © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 08.02.2017 CISL, fila per Isee © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

I goriziani che presenteranno domanda al Comune per la Carta famiglia, per i bonus gas ed energia e per i fondi previsti per l’abbattimento dei canoni di locazione non potranno avvalersi dei Caf di Cgil, Cisl e Uil per la compilazione dell’Isee, documento necessario per ottenere le agevolazioni. Si stima che siano coinvolte dalle 4 alle 5mila persone

È la conseguenza del mancato accordo, ma si può parlare di scontro, tra il Comune di Gorizia da una parte e Cgil, Cisl e Uil dall’altra.

Il Comune ha bandito una gara destinata ai Caf per un protocollo-convenzione con cui si fissano i contributi che lo stesso Comune devolverà ai Caf per ogni singola prestazione. Cgil, Cisl e Uil hanno ritenuto troppo bassi gli importi.

Non così altri quattro Caf che si apprestano ad assorbire anche i “clienti” dei Caf della triplice che rappresentano il 60-70 per cento di coloro che richiedono l’Isee per le agevolazioni.

«Non possiamo accettare un protocollo peggiorativo rispetto al passato, che si scontra con l’esigenza fondamentale di garantire un servizio adeguato ai cittadini e al tempo stesso una gestione corretta del personale impegnato nell’elaborazione delle pratiche Isee», spiegano Emanuele Iodice (Cgil), Salvatore Gioacchino (Cisl) e Claudio Cinti (Uil). Iodice puntualizza: «La compilazione dell’Isee, ora che è anche più complicato, richiede almeno mezzora di tempo. Sono documenti importanti, dalla cui esattezza dipende il buon esito delle domande di contributi. Nei protocolli firmati con altri Comuni isontini, tra cui Monfalcone, Gradisca e Cormons, ci vengono riconosciuti per l’Isee della carta famiglia 10 euro e 5 per il rinnovo, per disoccupazione - che è una pratica complessa - 20 euro, per la carta famiglia 10 e 5 per il rinnovo. Il Comune di Gorizia propone invece 3 euro per il bonus energia, per la carta famiglia 5 e per il rinnovo 2,5. Con questi importi non ci stiamo dentro. Rischiamo di andare in disequilibrio economico».

La replica dell’assessore comunale al Welfare Silvana Romano: «Fino all’anno scorso le pratiche Isee venivano per la gran parte evase dal personale comunale. Non si sono mai verificati problemi. Quest’anno siamo stati costretti a proporre questo bando a cui hanno aderito quattro patronati, che hanno ritenuto congrui gli importi. Se non avesse aderito nessuno ci saremmo chiesti il motivo. Ma mi pare che il problema non sussiste. Quattro patronati potranno sicuramente assorbire il lavoro di due dipendenti comunali».

Il no dei sindacati è stato formalizzato al Comune al termine dell’incontro tenutosi l’altro pomeriggio proprio con l’assessore Romano. Cgil, Cisl e Uil, da parte loro - si legge in una nota unitaria dei sindacati - proponevano al Comune un bando basato sulla convenzione tipo elaborata nel 2011 dalla Consulta dei Caf regionali in collaborazione con gli enti locali.

«Quel documento – ricordano ancora i sindacati – costituisce tuttoggi un punto di riferimento per moltissime amministrazioni comunali della regione, e disciplina in modo chiaro le modalità operative di ciascun servizio e i relativi compensi, tenendo conto dei livelli di complessità della singola pratica, del volume di documentazione da raccogliere, del costo delle coperture assicurative. I compensi, peraltro, sono fermi al livelli definiti nel 2011, nonostante le maggiori difficoltà introdotte dall’entrata in vigore del nuovo Isee nel 2015».

Del tutto immotivata quindi, secondo i sindacati, la scelta con cui l’amministrazione ha stravolto unilateralmente le condizioni del servizio, senza quel confronto preventivo con i Caf che rappresenta invece la prassi per la stragrande maggioranza dei Comuni della regione, indipendentemente dai colori delle maggioranze che li guidano.

«Immotivata e grave – spiegano i sindacati – non solo nei confronti dei Caf e dei lavoratori che ne garantiscono i servizi, ma soprattutto perché rischia di creare forti disagi e disservizi ai cittadini, rendendo più complesso e precario l’accesso a prestazioni di grande importanza in particolare per le fasce socialmente più deboli ed esposte alla crisi».

L’aspetto più importante è quello di garantire agli utenti un servizio efficiente e veloce, perché le domande di sostegno economico hanno scadenze precise. Basta un piccolo errore o un inghippo per mettere in croce famiglie già duramente provate dal punto di vista economico.

Gli utenti che si rivolgevano ai Caf di Cgil, Cisl e Uil saranno dirottati altrove per questo tipo di pratiche.

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