Italia Futura Trieste, si dimette Renata Kodilja

«Dominano forze vecchie, guidate dai soliti schemi clientelari. La città merita ben altro»
Bumbaca Gorizia 19.09.2011 - Conferenza stampa presentaz Notte dei ricercatori - Fotografia di Ilaria Tassini
Bumbaca Gorizia 19.09.2011 - Conferenza stampa presentaz Notte dei ricercatori - Fotografia di Ilaria Tassini

Renata Kodilja dopo un mese si dimette dalla presidenza di Italia Futura Trieste. E lo fa sbattendo la porta: «Mi dimetto da un sogno, ma non smetto di sognare un futuro di rinnovamento per Trieste».

É chiaro, non ha gradito l’esclusione dall’assemblea di Italia Futura Fvg. Nell’incontro svoltosi la settimana scorsa l’assemblea provinciale aveva indicato i giovani Marco Poliaghi e Lorenzo De Min, quest’ultimo candidato nel 2001 nella Lista Antonione, oltre all’ingegnere Pierpaolo Ferrante, di diritto in quanto coordinatore provinciale. Il quale, quando ha colto il disappunto di Renata Kodilja, ha imputato «all’assemblea sovrana» la sua esclusione. Ora, dopo qualche giorno di riflessione, sono arrivate le dimissioni.

«Si chiude qua il progetto riformista per Italia Futura Trieste - afferma la presidente (ora ex) dell’associazione montezemoliana a Trieste -. È stata una presidenza breve ma guidata da grande passione, grande volontà di trasparenza e di rinnovamento della politica locale».

I motivi del gesto, che era nell’aria, lo spiega la stessa Kodilja: «Nell’attuale scenario regionale e provinciale prevalgono forze che per quanto si affannino ad ammantarsi di nuovo, restano vecchie, guidate dai soliti schemi clientelari. Trieste merita ben altro, merita di poter liberare le energie positive della crescita e dello sviluppo, di dar voce a quella società civile che vuole impegnarsi per un futuro solido, basato su progetti innovativi, libero finalmente da quelle patologie di una politica infinita e ripetitiva. È questa la visione che mi ha guidata fin qua, mi batterò sempre per il rinnovamento di Trieste, di questa regione e di questo paese».

Renata Kodilja, professoressa associata di Psicologa sociale - laurea a Trieste, dottorato a Padova e post-dottorato a Seattle - oggi docente di Psicologia delle relazioni, del lavoro e delle organizzazioni, al momento dell’elezione a presidente di Italia Futura Trieste, poco più di un mese fa, dimostrava tutto il suo ottimismo sulla nascita dell’associazione «un propulsore di progetti di sviluppo e rinnovamento, ascolta e promuove idee, con l'obiettivo di incidere sulla politica triestina e regionale».

Aveva poi dichiarato: «È tempo di spazzare l'immobilismo della politica e ridare speranza ai giovani e alle attività produttive per restituire a Trieste il ruolo di riferimento centroeuropeo».

Missione che ora ritiene impossibile. (fe.vi.)

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