Italia Marittima ancora lontano il pareggio di bilancio
Non vede ancora nei propri radar il pareggio di bilancio invece Italia Marittima, la società erede della gloriosa tradizione del Lloyd Triestino e che fa parte del gruppo taiwanese Evergreen di cui produce il 25 per cento del fatturato. «Il gruppo - annuncia Pieluigi Maneschi che di Italia Marittima è il presidente - ha ordinato per il 2014 30 navi da 8mila e 500 teu e 10 navi da 14mila teu e una parte di queste verranno in carico a Italia Marittima che oggi ha 46 navi. La società - spiega - ha intensificato i servizi pressochè in tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo dove detiene una posizione leader, ha aumentato il fatturato dei noli e si appresta con le nuove portacontainer che sostituiranno quelle più vecchie e portare a termine un aumento di stiva».
Recentemente Evergreen ha riguadagnato il quarto posto nella classifica mondiale dei container dietro soltanto alla danese Maersk, all’italo-svizzera Msc e alla francese Cma-Cgm. Ha una capacità di stiva di oltre 818mila teu e 206 navi: 100 di proprietà e 106 charterizzate. «Oggi Italia Marittima - spiega Maneschi - ha all’incirca 250 dipendenti, compresi i marittimi italiani e non ha intenzione di ridurre l’organico». In prospettiva potrebbe esserci anche il trasferimento, almeno di parte degli uffici in uno dei magazzini che Greensisam ha preso in concessione in Porto Vecchio. Non ha invece alcuna possibilità di essere recuperato il progetto di costituire qui la direzione di Evergreen per l’Europa o per il Mediterraneo com’era stato prospettato alcuni anni fa. È già ben che operativa a Londra, per farla hanno raso al suolo un palazzo e ne hanno costruito uno tutto nuovo».
È ciò che i taiwanesi chiedevano di poter fare in Porto Vecchio, ma che a causa dei vincoli architettonici non è stato possibile realizzare. (s.m.)
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