Italsvenska di Mariano, dichiarato il fallimento

La procedura di mobilità per i 60 dipendenti si era già aperta a luglio. I sindacati: «Ennesima mazzata sul settore-legno». La preoccupazione dell’assessore provinciale Cecot
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 08/10/2008 Mariano, l'Italsvenska - Foto di Roberto Coco
Bumbaca Gorizia 08/10/2008 Mariano, l'Italsvenska - Foto di Roberto Coco

MARIANO. La “Italsvenska” di Mariano del Friuli è stata dichiarata fallita dal tribunale di Gorizia. È l’ennesima mazzata per il già provato settore industriale della provincia e, in particolare, per il comparto-legno che è stato letteralmente decimato nell’ultimo quinquennio.

Ad annunciare il triste epilogo sono i sindacati. «Purtroppo, non posso che confermare la notizia. Il fallimento è stato dichiarato giovedì scorso - annuncia Sergio Andrian della Filca-Cisl -. Ora siamo in attesa di conoscere il nome del curatore fallimentare: sarà nostra cura incontrarlo per fare il punto della situazione». La fabbrica marianese, ormai da quasi un anno e mezzo, era chiusa: la produzione si era fermata. «La situazione, purtroppo, si è rivelata subito in tutta la sua gravità. L’azienda - spiega ancora Andrian - aveva presentato domanda di concordato in bianco. Ma sembra che il piano non fosse adeguato: non c’erano le garanzie per consentire l’accoglimento da parte del tribunale. Pertanto, la dichiarazione di fallimento è stata la conclusione».

Che ne sarà dei dipendenti? «In realtà, sono già stati licenziati il 31 luglio scorso. Per loro, si è aperta la procedura di mobilità: quindi, per un determinato periodo, si vedranno garantita un’entrata economica ma è il futuro a fare paura».

La crisi del legno, pesantissima e senza precedenti, ha mietuto dunque un’altra vittima: e dire che sino a qualche anno fa “Italsvenska” sembrava essere una delle aziende più solide. «L’eclissi è iniziata nel 2009 - spiega Livio Menon della Fillea-Cgil -. È da allora che la crisi si è fatta sentire in maniera pesante. Che dire? Visto come si è sviluppata la vicenda, il fallimento oramai era diventato inevitabile. Ce l’aspettavamo anche se, chiaramente, avremmo voluto essere smentiti». Il 31 luglio scorso era terminato l’anno di cassa integrazione straordinario e nell’ultimo quinquennio i dipendenti avevano già accumulato in totale 2 anni di cassa integrazione straordinaria, un anno di cassa integrazione ordinaria e 4 mesi di cassa integrazione in deroga. Dopodiché ai dipendenti sono state inviate le lettere di licenziamento ed è iniziato per loro il periodo di mobilità che potrà variare da uno a tre anni, a seconda dell’età anagrafica.

Appena diffusasi la notizia, la Provincia si è immediatamente mobilitata. Anche se è consapevole che difficilmente il suo apporto potrà essere di quelli importanti. «Di fronte ad un fallimento - spiega l’assessore provinciale al Lavoro, Ilaria Cecot - c’è ben poco da fare. Nella vicenda Italsvenska fummo coinvolti sin dal 2009 e cercammo di dare il nostro apporto. Purtroppo, oggi dobbiamo registrare questo triste epilogo». Triste epilogo che si aggiunge ad una situazione (generale) sempre più difficile. «Senza fare allarmismi, il momento è critico. Non posso che auspicare una sempre più fattiva collaborazione con i sindacati. Come Provincia cercheremo di individuare dei percorsi di ricollocamento».

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