La basilica di Grado mette alla porta i cani e silenzia i cellulari

Cartello con il divieto di accesso a causa delle deiezioni Ma c’è anche la grana del danneggiamento al mosaico
Di Antonio Boemo
GRADO - divieto accesso in basilica ai cani
GRADO - divieto accesso in basilica ai cani

GRADO. Divieto di accesso ai cani nella basilica di Sant’Eufemia. Il cartello esposto all’esterno dell’edificio paleocristiano gradese è chiaro.

Le motivazioni espresse dall’arciprete, monsignor Armando Zorzin, sono molteplici e vanno dall’aspetto igienico alla rovina del prezioso pavimento musivo. Dunque, al di là dell’avviso che invita a spegnere i cellulari - cosa che appare del tutto normale, ma non per tutti evidentemente, quando è sufficiente mettere il dispositivo silenzioso o con vibrazione - ora scatta il divieto d’accesso ai cani.

La polemica è dietro l’angolo, fra favorevoli e contrari senza contare chi manifesta la paura per gli animali, anche se sono al guinzaglio. Ma il provvedimento è in realtà basato su un aspetto igienico. La basilica è aperta ininterrottamente dalle 7.30 finoalle 19.30 e non ci sono custodi all’ingresso. Spesso i cani entrano liberamente: qualcuno è al guinzaglio del padroncino, altri scorrazzano liberamente nella basilica, lasciati liberi di andare a zonzo. E le deiezioni non mancano. Basta girare per la città per accorgersi dei “bisognini”, segno incuria da parte dei padroni. E purtroppo accade anche nella basilica di Sant’Eufemia.

Chiazze di pipì lasciate dai cani non sono propriamente all’ordine del giorno, ma quasi. Inoltre, nei giorni scorsi, i volontari che provvedono alla pulizia della basilica si sono trovati di fronte a un paio di defecazioni piuttosto abbondanti. Ecco allora la decisione presa dal parroco: il divieto d’accesso in basilica ai cani. A pagare sono tutti, anche quelli che se ne stavano buoni accanto ai banchi della chiesa

Ma c’è di più. «I cani, quelli più grandi grattando il pavimento con le loro zampe - precisa monsignor Zorzin - staccano le tesserine del prezioso mosaico». Un’altra grana che potrebbe essere risolta con un po’ di attenzione da parte dei padroni.

Ma nel mirino non ci sono solo i cani. A causare il distacco delle tesserine del pavimento musivo - aspetto segnalato dallo stesso parroco - ci sono anche i tacchi sempre più appuntiti delle calzature. E rimettere a posto le tesserine non è un problema semplice, anche perché, non dimentichiamo, di mezzo c’è sempre la Soprintendenza che deve dare il benestare ai lavori.

Al momento il cartello di divieto - sia per i cellulari sia per i cani - è stato posto all’esterno della basilica di Sant’Eufemia, ma non è escluso che venga attaccato anche all’esterno dell’adiacente battistero il cui interno si può ammirare solamente dalla porta d’accesso. Questo perché il mosaico avrebbe bisogno di essere consolidato dato che i continui allagamenti l’hanno rovinato e staccato in più parti.

Il battistero, uno degli otto paleocristiani in Europa a otto lati e con la vasca centrale a sei lati, dipende però come monumento dalla Soprintendenza che di soldi per interventi di restauro proprio non ne ha. La parrocchia, anche perché sono ormai tre anni che non si può entrare in battistero, cercherà di portare avanti l’intervento direttamente ma è necessario attendere l’autorizzazione della stessa Soprintendenza.

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