La Camera di commercio agli imprenditori «Fondo Gorizia? Danno inutile svuotarlo»

Paoletti e Medeot: «Distribuire 46 milioni equivarrebbe a consegnare 1.500 euro ciascuno. Noi privilegiamo i Confidi»

Francesco Fain

«Il Fondo Gorizia per norma regolamentare non può intervenire in conto capitale per sostenere spese di funzionamento quale la liquidità delle imprese, ma solo per finanziare investimenti».

Inizia così un lungo intervento del presidente della Cciaa Vg Antonio Paoletti e del segretario generale Pierluigi Medeot. Che rispondono a chi auspica stanziamenti a fondo perduto per aiutare le imprese in uno dei momenti più bui della storia recente. «La disponibilità del Fondo - spiegano - è di 46 milioni di euro, decurtata dagli affidamenti già assegnati». E la trasformazione in aiuti a fondo perduto «comporterebbe la concessione di un contributo in conto capitale per tutte le 13.223 imprese del territorio di non oltre 1.500 euro ad impresa. E comunque erogabili su investimenti che l’azienda intende fare e non bonificabili tout court in conto corrente. Va da sé che, ove così si operasse erogando i fondi residui, si esaurirebbe la disponibilità del Fondo Gorizia chiudendo l’istituto agevolativo». La conseguenza? «Oltre che per le imprese, principali beneficiarie, non ci sarebbero più risorse disponibili per i Comuni, Università, Consorzi, associazioni, investimenti per lo sviluppo economico, promozione sociale e culturale. Le realtà istituzionali locali dovrebbero finanziare autonomamente, ad esempio, l’infrastrutturazione delle zone industriali, lo sviluppo universitario goriziano, la trasformazione del sistema irriguo da scorrimento a pioggia delle zone agricole del Collio, le piste ciclabili e i percorsi turistici, nonché tutta l’attività di promozione, diretta e in supporto alle imprese, del territorio e molto altro».

Quali le strategie alternative inaugurate dalla Cciaa Vg? «La Giunta integrata del Fondo Gorizia, con tutta la pubblicità necessaria e nel rispetto della legge, ha deliberato il 30 marzo due linee d’azione: una di intervento per l’emergenza e l’altra, programmatica, per la ripresa economica. Le delibere sono state prese con i voti dei rappresentanti dei Comuni, delle categorie economiche e delle istituzioni che fanno parte della Giunta integrata. Come fatto dal 2008 al 2013 per arginare la crisi economica, il Fondo Gorizia - spiegano Paoletti e Medeot - ha deliberato uno stanziamento immediato di 3.000.000 di euro al Confidi Gorizia che ha consentito di generare 15 milioni 205 mila euro di liquidità immediata alle imprese e facilitandola attraverso un ulteriore bando collegato che andasse a coprire fino a 2.000 euro i costi a cui doveva andare incontro l’impresa per accedere all’aiuto. Richieste per importi al massimo di 100 mila euro, da restituire in 10 anni con 24 mesi di pre-ammortamento, garantiti al 100% alle banche, che hanno generato, ad oggi, interventi per 256 imprese e importi di finanziamento medi di 58 mila euro. Per avere un ordine di grandezza di quanto sia fondamentale il ruolo del Confidi Gorizia collegato con il Fondo Gorizia, lo stesso Confidi nel 2019 ha generato interventi per complessivi 35 milioni di euro e importi medi di 30 mila euro. Importi ben diversi nella loro entità dai 1.500 euro medi che si chiede di erogare, ad ogni impresa, su investimenti futuri».

Ma, a sentire Paoletti e Medeot, «la giunta integrata ha messo anche le basi per la ripresa. Per la prima volta nella storia del Fondo si è inteso intervenire con un bando in fase di stesura, ma già finanziato, a sostegno dello sviluppo innovativo del commercio e del terziario più in generale, per aiutare gli esercenti a percorrere i tempi del progresso e non a doverli subire. Solo per Gorizia sono stati poi assegnati ben 3 milioni di euro per la realizzazione del centro di promozione dei prodotti tipici in una riqualificazione e ridefinizione del mercato coperto, rispondendo a una necessità spesso manifestata dal Comune per bocca del suo sindaco; 1,5 milioni di euro per la realizzazione della nuova mensa universitaria per andare a rispondere alle sollecitazioni provenienti da Università e popolazione studentesca e, contestualmente, per l’ottenimento del certificato di prevenzione incendi dell’intero complesso di via Alviano; 40 mila per costruire il progetto di sviluppo del polo del freddo dell’autoporto di Gorizia che si sommano ai 500 mila euro stanziati a fine 2019 per la costruzione di celle frigorifere. Superiamo i confini goriziani con i 350 mila euro stanziati a favore dei Comuni a vocazione turistica, il milione di euro assegnato al Comune di Monfalcone per il parcheggio al servizio della zona industriale o ancora i 650 mila euro al Consorzio di bonifica pianura Isontina per migliorare gli importi irrigui consortili». —

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