La cicogna non c’è più a Gorizia solo 218 “lieti eventi” nel 2018

Nell’ultimo anno i pochi nati non sono riusciti minimamente a compensare l’alto numero di decessi (478) con il saldo  naturale a “meno 260”

Duecentodiciotto nascite fra Monfalcone, Palmanova e Trieste nel 2018 che hanno interessato famiglie residenti a Gorizia. Verrebbe da dire: la cicogna non “abita” più qui.

Continua in maniera inarrestabile la denatalità. Alcuni numeri che parlano da soli: il 31 dicembre 2018, Gorizia ha chiuso con 34.350 residenti, 61 in meno all’anno prima. E la causa, ancora una volta, è stata proprio il saldo naturale. Ovvero: tanti decessi (478 complessivamente) per nulla compensati dalle nascite (218 appena). Incoraggiante, invece, il saldo migratorio con 790 nuovi iscritti all’ufficio Anagrafe a fronte di 685 cancellazioni. Significa che sono molti di più coloro che scelgono di venire a vivere a Gorizia (complici, oltre alla proverbiale tranquillità della città, anche i prezzi bassissimi delle abitazioni) piuttosto di quelli che il capoluogo scelgono di abbandonarlo. Ma, alla fine, conta il risultato finale.

Addirittura impietoso il confronto con il dato relativo al 1970. Allora, la città contava qualcosa come 43.918 residenti. Come a dire che in 49 anni la città ha perso quasi 10.000 abitanti, si è ridotta di un quinto. Dieci anni dopo (era il 1980) Gorizia ha iniziato a registrare un calo demografico, pur restando ampiamente al di sopra di quella che potremmo definire la «soglia psicologica» dei 40mila abitanti: ne assommava, infatti, 42.532. Ma la variazione più vistosa si è registrata fra il 1986 e il 1987: in quei dodici mesi il capoluogo di provincia è sceso a 39.839 residenti. Proseguendo: nel 1990 ha toccato quota 39.008, nel 2000 la popolazione è diminuita ulteriormente a 37.072 abitanti. E passiamo ai giorni nostri: al 31 dicembre del 2012 la città contava 35.545 abitanti. L’anno successivo la somma è scesa a 35.347 unità mentre il 2014 ha chiuso fissando “quota” 35.114. Il 2013 è stato, invece, il vero annus horribilis per quanto riguarda le nascite.

«Anche l’andamento demografico di Gorizia segue il trend nazionale, con una natalità decisamente inferiore alla mortalità. È evidente, quindi, che una vera inversione di tendenza potrà avvenire solamente in presenza di politiche economiche e per la famiglia in grado di consentire alle coppie di guardare al futuro con rinnovata speranza e ottimismo. Come Comune, ovviamente, cerchiamo e cercheremo di fare la nostra parte». Questo era stato il recente commento del sindaco Ziberna ai dati demografici del 2018 che segnano, secondo il Comune, un rallentamento per ciò che concerne la perdita di residenti. —

Fra.Fa.

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