La città ricorda l’eroe normale Sallustio

Dedicazione di una parte dei Giardini al maggiore del Battaglione l’Aquila disperso in Russia nel ’43
Bumbaca Gorizia 18-06-2016 Raduno Alpini, intitolazione a Sallustio © Fotografia di Pierlugii Bumbaca
Bumbaca Gorizia 18-06-2016 Raduno Alpini, intitolazione a Sallustio © Fotografia di Pierlugii Bumbaca

GORIZIA. «La dedicazione di questa parte dei Giardini pubblici al maggiore Gennaro Sallustio è un segno di riconoscenza della città di Gorizia nei confronti di un eroe normale, che seppur provato dalle terribili sofferenze della tragica campagna di Russia non è mai venuto meno al suo dovere di militare e di padre di famiglia». Così il sindaco di Gorizia Ettore Romoli.

«Gennaio Sallustio che da oggi Gorizia ricorda è l’esempio di cosa significa fare il proprio dovere. Se tutti noi anteponessimo il dovere ai diritti ci sarebbe una società migliore. Sallustio è un figlio di Gorizia, Gorizia ha accolto noi alpini a cuore aperto perché Gorizia è una città di alpini». Così Sebastiano Favero, presidente nazionale dell’Ana.

Pensieri pregni di emozione quelli enunciati ieri pomeriggio all’intitolazione dei Giardini alto via Petrarca al maggiore Gennaro Sallustio del 9° Reggimento alpini, battaglione L’Aquila. Goriziano d’adozione - lui pugliese di Molfetta - per aver sposato Marcella Bombi. Sallustio è uno dei tanti militari italiani che “non è tornato a baita” dalla tragica spedizione dell’Armir nelle gelate steppe russe. Dato per disperso nel gennaio del 1943, risulterà deceduto nel campo 74 di Oranki il 28 marzo 1943.

La figura di Sallustio è stata approfondita da Alessandro e Lorenzo Di Domenicantonio che nel 2013, in occasione dei novant’anni della sezione Ana di Gorizia, avevano proposto il libro “Gennaro Sallustio, la vera storia di un eroe lettere dai fronti greco e russo”. Il libro è stato rieditato aggiornato e ieri è stato presentato nella sala Bassi alla presenza del sindaco Romoli, del presidente Ana Favero, del presidente dell’Ana di Gorizia Paolo Verdoliva. L’attrice Maia Monzani ha letto alcune delle centinaia di lettere proposte nel libro, missive che Sallustio spediva all’amata moglie Marcella e ai figli dai fronti greco-albanese e russo. Alla cerimonia di intitolazione di ieri hanno presenziato migliaia di goriziani. La fanfara Monte Grappa della sezione Ana di Bassano, arricchita da otto tamburi napoleonici, ha contribuito ad accrescere l’emozione generale. Al suono di “Sul ponte di Bassano” e “Quel mazzolin di fiori” la folla si è stretta ancora di più attorno al luogo della cerimonia. Applauso spontaneo e toccante all’ingresso sulla scena del gonfalone della città di Gorizia decorato di medaglia d’oro e del labaro dell’Ana nazionale ricco di 216 medaglie d’oro. (r.c.)

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