La corsa con le pistole in pugno del killer dopo aver ucciso e il passante “miracolato”: l’analisi secondo per secondo del video choc

TRIESTE. Sono soltanto 26 secondi, ma per chiunque abbia guardato o guarderà il video c’è una certezza: sarà impossibile dimenticare quelle immagini. . Eccolo Alejandro Augusto Stephan Meran. Il 29enne che ha appena ucciso a sangue freddo due agenti di polizia è lì, con la pistola in pugno, mentre si aggira in una stanza a fondo cieco.
Poi rieccolo comparire nell’atrio della Questura, stavolta con due pistole: corre e spara, ad altezza d’uomo, con agghiacciante disinvoltura. Infine ricompare all’esterno, in via Tor Bandena, cerca di aprire la portiera di un’auto delle Volanti, senza riuscirci. Di lì a pochi secondi sarà neutralizzato dal proiettile sparato dal sostituto commissario Michele De Toni che colpendolo all’inguine interromperà la sua fuga.
Ecco i fotogrammi del video choc diffuso nel pomeriggio di ieri dalla Polizia di Stato dopo il via libera della Procura. Sono 26 secondi impressionanti, estrapolati dalle registrazioni delle videocamere di sorveglianza interne ed esterne della Questura di Trieste.
All’inizio si vede il 29enne dai capelli rasta, a piedi nudi e con una sola pistola in mano, mentre cerca disperatamente una via di fuga. Sono passati pochi secondi da quando ha cominciato la sua «mattanza». Entra in una piccola stanza vuota, si volta, e guarda dietro alla porta, probabilmente temendo che ci possa essere un agente in agguato. Capisce di aver imboccato un “vicolo cieco”, si sente in trappola, e allora via verso il corridoio dove continua la sua corsa frenetica in cerca del percorso giusto per arrivare all’esterno.
Riesce a scendere nell’atrio al piano terra dove ricompare nel secondo spezzone del video. Stavolta la videocamera lo inquadra nell’atrio della Questura, dove il fuggitivo irrompe correndo. Sa che troverà degli agenti ad aspettarlo, pronti a tutto. Volta lo sguardo verso sinistra da dove si vede balenare per una frazione di secondo il “flash” di un colpo di pistola. Meran quasi in contemporanea risponde al fuoco (si nota l’istantaneo, doppio sbuffo di fumo) sparando in corsa con entrambe le pistole sottratte alle vittime, dimostrando una dimestichezza con le armi che lascia sconcertati. Nello scontro a fuoco il piantone Cristiano Resmini resta ferito alla mano.
Il terzo spezzone è quello all’esterno dell’ingresso principale dell’edificio. Il 29enne dominicano si avvicina a una volante parcheggiata tentando di aprirla per continuare la sua fuga in auto. Ma la portiera è chiusa e deve desistere. Riprende a correre, incrocia un ignaro passante che apparentemente sembra non rendersi conto del fatto che il giovane è armato e pericoloso tanto che si volta, ma poi continua a camminare in direzione piazza Unità.
Alejandro Augusto corre verso una Panda della Squadra Mobile, che fa marcia indietro. Quindi si nasconde dietro alle macchine parcheggiate dopo aver compiuto un gesto che sembra quello tipico di uno “scarrellamento” (l’azione che permette di ricaricare un’arma semiautomatica). Lì il video termina. Ma sappiamo che l’azione proseguirà con la sparatoria ingaggiata tra Alejandro Meran e gli agenti, che riusciranno a bloccarlo ferendolo all’inguine.
Nel video messo a disposizione dei media sono stati tagliati i frame più violenti, ma quei 26 secondi che sembrano tratti da un film bastano a rendere l’idea dell’inspiegabile furia omicida del giovane dominicano che adesso si trova in carcere, sorvegliato a vista, 24 ore su 24.
DIMESSO OGGI L'AGENTE FERITO
Nel pomeriggio di oggi, martedì 8 ottobre, Cristiano Resmini è stato dimesso dall’ospedale Cattinara, dove si trovava ricoverato nel reparto di Ortopedia. Si trattava, come già ricordato, dell’agente rimasto ferito nel corso della sparatoria avvenuta venerdì nella Questura di Trieste.
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