La corsa dei giovanissimi alla scuola di campane

GORIZIA. Una tradizione antica, ma sempre più giovane. Sarà la potenza del suono, sarà la vertigine delle grandi altezze, ma l’arte campanaria seduce gli under 30. Il presidente dell’associazione Campanari del Goriziano ha 29 anni e il suo vice è appena maggiorenne. In provincia di Udine, dei 18 iscritti al corso organizzato quest’anno dall’associazione Scampanotadors Furlans tra le montagne della Carnia, due terzi dei partecipanti hanno meno di 30 anni.

Nell’epoca del virtuale e della tecnologia sempre più estrema, i ragazzi cercano dunque un contatto con la realtà e, per farlo, scelgono di salire in cima ai campanili del Friuli Venezia Giulia e non soltanto. Assieme, le due realtà regionali raccolgono complessivamente 350 soci e travalicano i confini nazionali. L’associazione isontina è attiva su un territorio che comprende l’arcidiocesi storica di Gorizia e si estende dalla Bassa Friulana alla Slovenia dove risale le valli dell’Isonzo e del Vipacco. «Siamo divisi in una trentina di gruppi – racconta il presidente Andrea Nicolausig -. Abbiamo voluto creare un collegamento tra le realtà storiche della provincia di Gorizia anche perché con la Slovenia condividiamo le stesse tradizioni. L’intento è avvicinare i giovani e per questo utilizziamo anche i social-network. In fondo, campane e internet sono entrambi strumenti di comunicazione».
La nona edizione delle “Scuole campanarie” è pronta a partire. La prima tappa è in programma il 16 novembre a San Lorenzo Isontino, il comune dove l’iniziativa è nata e dove il corso toccherà addirittura la 28° edizione. Anche e soprattutto grazie alle Scuole dei Campanari del Goriziano la tradizione si sta rinverdendo. Da quest’anno, poi, gli allievi hanno a loro disposizione un raro strumento didattico: il manuale appena ristampato che il collaudatore vescovile della diocesi di Gorizia, Ivan Mercina, pubblicò nel 1916. «Contiene un centinaio di melodie per tre o quattro campane ed è raro perché quella campanaria è una tradizione che si è sempre trasmessa per via orale. Che io sappia “Il Campanaro sloveno” è una rarità nel suo genere. Per questo abbiamo voluto tradurlo in italiano e friulano e ristamparlo» sottolinea Nicolausig affiancato dal suo vice di 18 anni Marco Postir.
Nell’Udinese intorno all’associazione Scampanotadors Furlans “Gino Ermacora” gravitano 220 appassionati, ma i soci attivi sono un’ottantina. «Abbiamo una scuola fissa con due campanili, i ragazzi si divertono e non disturbano nessuno perché intorno non c’è nessuno da disturbare. Ormai non vengono più nemmeno gli uccellini» sorride il presidente Renato Miotti. La sede si trova nel Comune di Zuglio a La Polse di Cougnes, vicino all’antica pieve di San Pietro di Carnia. Qui nel 2003 venne inaugurato un campanile scuola dotato di quattro campane e nel 2005 è nata la vera e propria scuola. I corsi organizzati e diretti da Renzo Grosso e da monsignor Giordano Cracina si svolgono nelle domeniche di giugno e di luglio. «Ogni anno abbiamo sempre più giovani» assicura Miotti che poi precisa con rammarico: «Se i genitori sono disponibili». La scuola è fuori mano, così non sempre padri e madri hanno voglia di accompagnare i propri figli a lezione di campane. Ma per i ragazzi, quella vertigine dell’altezza e del suono vale quanto un concerto rock. E forse anche qualcosa di più.
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