La Cultura sfiora “Santa Maria del Guato”

Valutato pure il trasferimento dell’assessorato. Da anni il Museo Revoltella rivendica quello spazio

L’assessorato della Cultura all’ex Pescheria. Dal Canale di Ponterosso alle Rive. Lontano dal nuovo ponte. Da Palazzo Gopcevich al Salone degli Incanti. Il trasloco non avverrà, ma ci è mancato poco. L’assessore Andrea Mariani ci ha pensato seriamente. A testimonianza di quanto ci tiene a “santificare” a Santa Maria del Guato. «Non è praticabile purtroppo» dice non senza qualche rammarico. «L’assessorato ha l’esigenza di avere gli uffici operativi a portata di mano» dice. Ma tramontata l’idea della sede resta quella di mettere al centro l’ex Pescheria. «È da giugno che stiamo valutando tutte le opzioni possibili. Abbiamo trovato una situazione statica» insiste Mariani. Una cosa però è certa: il Salone degli Incanti dovrà essere il baricentro del sistema museale triestino. «È un luogo perfetto, vicino al Museo Ferroviario, al Museo del Mare, al Revoltella, alla Biblioteca civica, al Museo Orientale - corre l’immaginazione dell’assessore -. E noi vogliamo costruire una liason tra tutte queste realtà. Un sistema integrato, ma nessun rapporto fisso con il Revoltella» immagina l’assessore Mariani. Niente da fare quindi per il Revoltella che da anni rivendica come vitale quello spazio. Risale al 2005 l’accorato appello agli amministratori della direttrice Maria Masau Dan. «L’ex Pescheria è un luogo talmente bello dal punto di vista dello spazio che non può essere sprecato. Bisogna inserirci l’arte, È un contenitore perfetto». Pure Vittorio Sgarbi si è speso più volte per il Salone degli Incanti: «E uno spazio talmente bello che meriterebbe ben altro concentramento di fuoco in termini di programmazione finanziaria e culturale». La dichiarazione risale al 2008.

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