La Curia alla ricerca di un nuovo parroco Reggenza a don Mirko

/RONCHI
Ronchi dei Legionari il giorno dopo il rito di commiato con il quale tutta la comunità ha salutato per l’ultima volta il parroco di San Lorenzo, don Renzo Boscarol. Un addio commosso, partecipato seguendo le regole impartite e che sono state fatte rispettare dagli Scout, dalla Protezione civile, dalla Polizia locale e dai Carabinieri.
E ora si apre la fase che porterà alla designazione del suo successore. Non sarà un’operazione immediata. Il primo atto sarà la nomina, da parte dell’arcivescovo monsignor Redaelli, di un’amministratore parrocchiale, alla quale seguirà quella del nuovo parroco. Per il momento la comunità di San Lorenzo, parrocchia arcipretale, così quella di Santo Stefano, saranno guidate dal vicario, don Mirko Franetovich. Ma si pensa al futuro, che porterà, non certo nell’immediato, alla creazione di una parrocchia unica a Ronchi dei Legionari. L’eredità di don Renzo, come hanno ricordato in molti, il sindaco Livio Vecchiet in testa, sarà un’eredità pesante. Il sacerdote era impegnato nel decanato, era cappellano dello stabilimento di Fincantieri, era impegnato nel mondo culturale e giornalistico, iscritto all’ordine da oltre cinquant’anni.
Scegliere il suo successore non sarà facile. Anche per il suo ruolo chiave, pur non istituzionalizzato, nell’Azione Cattolica. «Abbiamo visto don Renzo per l’ultima volta l’11 gennaio – dice il presidente diocesano, Paolo Cappelli – in occasione di un incontro online nel quale assieme ad un gruppo di lavoro avevamo concordato alcuni particolari relativi ad un progetto che ci vedrà nel 2022 ricordare i 100 anni di presenza della Azione cattolica nella Diocesi di Gorizia. Un progetto al quale don Renzo si era appassionato, tanto è stato un appassionato assistente della nostra associazione. Per anni don Renzo si è speso dentro e fuori l’associazione, e molti di noi diversamente giovani devono molto, molto a questo uomo e a questo sacerdote. Nonostante da alcuni anni don Renzo non avesse più un ruolo attivo in associazione - aggiunge -, discretamente ci ha continuato a seguire e a spronare a suo modo spesso rudivo, ma in cui si intravvedeva l’amore e l’attenzione che questo sacerdote aveva per l’Azione cattolica e per la Chiesa».—
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