La danza si studia sempre di più ma in Russia è tutta un’altra cosa
A Trieste sono circa ventisette le scuole di danza. Ogni anno viene fondata almeno un’ associazione. Tra esse non ci sono competizioni, ognuna è diversa dalle altre non solo per i diversi stili ma anche per i diversi modi di pensare. Molte sono più grandi e con tanti più ballerini, molte praticano solo la danza classica mentre altre solo l’hip hop, oppure la zumba o ancora altri balli in voga oggi. E si riscontra un sempre maggiore interesse anche dei maschi per questa attività.
La “Salice verde” non è molto grande. Ci sono 50 atleti e sono diverse le categorie e gli stili che vengono praticati. Trovano spazio anche i balli folkloristici. Grazie all’insegnante e coreografa di nazionalità russa, Larissa Suchkova, si possono capire la differenze tra la danza russa e la danza italiana.
È vero che in Russia gli allenamenti sono più faticosi?
Certamente. Però noi siamo più facilitati con la scuola perché abbiamo le accademie, che ricomprendono la scuola normale e quella di danza. Alla mattina ci alziamo e andiamo direttamente lì. Facciamo tre ore di scuola e poi scendiamo nelle palestre ed iniziamo l’allenamento. Ci fermiamo per pranzo e poi riprendiamo l’allenamento.
Tutta questa fatica ogni giorno?
Sì, ogni giorno, tralasciando la domenica quando abbiamo lo spettacolo in qualche città. Si parte il sabato pomeriggio per esibirsi la domenica sera.
E il lunedì subito a riprendere la faticosa settimana?
Sì, dipende in che città ti esibisci. A Mosca dove io abitavo c’erano tantissimi teatri e quindi ci spostavamo poco, ma se si doveva andare in un’altra città ci voleva più tempo. Io ho iniziato a 5 anni. Gli insegnanti preferiscono i bambini più piccoli perché facendo molto allenamento diventano grandi ballerini.
Ma per dei bambini così piccoli non è un po’ esagerato?
Certo, che lo è. Però non sono ancora capaci di scegliere e dopo quando diventi più grande e vedi le tue capacità non ti fermi più.
A differenza della Russia in Italia come viene vista la danza?
In Italia solo alcuni considerano la danza come una disciplina, mentre in Russia questa consapevolezza è avvertita da tutti. I ballerini italiani più bravi comunque qualche volta sono andati a studiare all’estero. In Russia fin da piccoli vengono istruiti in un altro modo rispetto qui. In Italia le bambine iniziano a danzare per passione, e spesso lasciano senza concludere il percorso, mentre da noi si continua.
Che consigli darebbe a una ragazza o un ragazzo che vuole diventare un etoile?
Buona fortuna. Però il mio consiglio è di andare a studiare all’estero.
Valeria Coppola
Classe IV B
Liceo G. Carducci
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