La Dieta sposa l’Alleanza litoranea

POLA. La Dieta democratica istriana (Ddi) il partito che comanda nella regione si presenterà alle prossime elezioni politiche assieme all'Alleanza litoraneo montana di Fiume (Pgs), rimanendo sorda ai ripetuti inviti dei Socialdemocratici a rimanere nell'attuale coalizione di centro sinistra al potere nel Paese. L'intesa elettorale è stata firmata dai leader dei due schieramenti regionalisti: Boris Mileti„ per la Dieta e Darijo Vasili„ per il Pgs.
Questa coalizione ha dichiarato Mileti„, rappresenta lo strumento giusto per far sentire a Zagabria la voce delle due regioni il cui obiettivo principale rimane il decentramento della Croazia, o meglio il trasferimento delle competenze degli organi statali a quelli regionali, cittadini e comunali. In quanto a centralismo cosi ancora il leader dietino, il paese in Europa è secondo solo alla Grecia. Dal canto suo Darijo Vasili„ ha evidenziato che la Ddi e il Pgs sono gli unici partiti regionalisti rimasti sulla scena politica croata. Abbiamo deciso di unire gli sforzi ha detto ancora, poichè la Croazia è ancora in piena crisi economica e sociale che il governo in carica non è riuscito a risolvere in maniera soddisfacente. Ciò che ostacola lo sviluppo della Croazia cosi ancora Vasili„, è l'eccessivo accentramento decisionale e delle risorse finanziarie.
Qual e' il programma concreto della lista unica? La regionalizzazione intesa come modello efficace di sviluppo e di gestione, lo sgravio fiscale e parafiscale dei cittadini e dell'economia, una sanità pubblica più efficace rispetto al livello attuale, un sistema scolastico più moderno, il miglioramento dei collegamenti e dei trasporti (inclusi il completamento della Ipsilon istriana, l'autostrada Fiume–Zuta Lokva, la ferrovia, il terminal passeggeri nel porto di Pola, il rilancio dello scalo portuale di Valpidocchio e degli aeroporti istriano e di Veglia),l'autonomia energetica con la costruzione del terminale Lng a Castelmuschio,una vita dignitosa per i pensionati e invalidi, tolleranza zero per il mancato rispetto dei diritti umani e minoritari,per la criminalità e corruzione e infine il libero scambio di merci e persone all'interno dell'Unione Europea. (p.r.)
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