La direttrice Cuderi: «Ho incubi notturni»

«Per me è un gran dolore, tanto che ho incubi notturni». Bianca Cuderi, direttrice delle biblioteche triestine, si sente come chi distribuisce cibo ma ha la dispensa chiusa a chiave. «Chi è al banco della biblioteca civica in via Madonna del mare è tempestato di domande, arrivano telefonate a non finire, infinite “e-mail” a me e anche al sindaco, ma su una biblioteca che stava lì da 200 anni non si possono prendere decisioni “a spot”: quand’anche trovassimo una sede alternativa dovremmo indire una gara europea per il trasloco e le attrezzature, bando che deve restare aperto per 6 mesi, e poi ci vuole tempo per costruire le strutture, e per immagazzinare. Dunque orizzonti lunghi. E solo per il trasloco di 300 mila libri il costo minimo, secondo i preventivi già richiesti, è di 200 mila euro, ai quali vanno aggiunti 500 mila euro di attrezzature e in più le spese di affitto». E dunque, 1 milione, a crescere, solo per una soluzione temporanea.
Dopo l’allagamento dello scorso inverno è cessato anche il paziente trasporto dei libri prenotati tra via Madonna del mare e piazza Hortis. Gli impiegati dovevano prendere il “camioncini-trasportino” e fare la spola, col peso dei volumi. «Adesso questo non c’è più - dice Cuderi -, sono a disposizione solo i 100 mila volumi di via Madonna del mare, sono in salvo le cose più preziose, dalle “cinquecentine” agli Statuti della città, alla raccolta di Storia patria. Ma anche l’emeroteca è chiusa, perché col gelo sono andate distrutte le tubazioni del riscaldamento e quelle dei servizi sanitari, dunque la struttura non è agibile. Ma possiamo procurare le raccolte storiche».
La decisione sul “che cosa fare” non è stata ancora presa, si sondano varie opzioni: una era quella del Magazzino 26, ma non c’è nulla di concreto. In piazza Hortis giacciono 300 mila volumi, in parte adesso inscatolati perché comunque un’altra piccola parte di lavori su palazzo Biserini si è messa in moto proprio in questi giorni. Altri scatoloni saranno riempiti in un momento successivo. L’assessore ai Lavori pubblici, Andrea Dapretto, poche settimane fa aveva dato una fotografia ancora più allarmante: «Il tempo che passa danneggia ulteriormente la struttura, che è restaurata solo al 20%, ormai ci vogliono più dei 10 milioni previsti a suo tempo».
Per soddisfare le esigenze di servizio, Cuderi annuncia che verranno tenute aperte per più ore le altre due biblioteche comunali, la “Quarantotti Gambini” di via delle Lodole a San Giacomo e la “Stelio Mattioni” a Borgo San Sergio. «La “Quarantotti” - afferma - fa 90 mila prestiti all’anno, che è davvero tanto, pur essendo aperta finora solo quattro ore al giorno».
«Io ho gli incubi - conclude la direttrice -, ma ai cittadini voglio dire che rischio di rovinare i libri non c’è, che il palazzo è presidiato, che c’è un gruppo di lavoro attivo e non è vero che “non si fa niente”». Infine, un appello: «Chiedo comprensione - conclude Cuderi -, in prima battuta per noi questa situazione è veramente molto penosa». (g. z.)
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