La discarica di confine scatena la “guerra” tra Ronchi e San Pier

Vecchiet replica al collega Zandomeni sul progetto di raddoppio «Noi elusivi? No, l’iter è stato condiviso e non è ancora chiuso»
RONCHI DEI LEGIONARI. Torna a far parlare di sé il controverso progetto di ampliamento della discarica di materiali inerti attiva a San Pier d’Isonzo, ma giusto al confine con Ronchi dei Legionari. Proprio nel territorio comunale ronchese, infatti, l’impianto dovrebbe ora svilupparsi. Il sindaco sampierino Riccardo Zandomeni ha appena bacchettato l’amministrazione ronchese, sottolineando come, dopo le sue precise richieste, questa abbia risposto «in modo elusivo e poco convincente». Così, dall’altra parte della barricata, ecco che, puntuale, arriva la risposta del sindaco di Ronchi Livio Vecchiet, che ricorda come la proposta di ampliamento dell’attività della società Costruzioni Isonzo, finalizzata al trattamento e recupero di materiali inerti, abbia origine già dal 2013. E come, a oggi, non ci sia «alcuna decisione definitiva che arriverà solo dopo opportuni accertamenti tecnici».


«Da quella data – esordisce Vecchiet – gli amministratori comunali e quelli provinciali dell’epoca hanno sviluppato un percorso di discussione e condivisione sulla proposta avanzata, percorso che ha trovato un permanere di intenti con l’adozione delle direttive da parte dell’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari, oltre che una deliberazione giuntale con esito favorevole da parte dell’amministrazione di San Pier d’Isonzo. Voglio poi precisare che prima dell’espressione del parere di San Pier si sono svolti incontri anche con l’assessore competente di quel Comune, per esaminare la documentazione presentata indistintamente ad entrambi gli enti».


Vecchiet insiste poi sul fatto che, «proprio al termine di un percorso ampiamente condiviso e partecipato, il Comune di San Pier ha prodotto un parere favorevole con atto di giunta nel quale richiama esplicitamente la documentazione presentata, completa dei pareri tecnici previsti per legge». «Da questa mia esposizione – continua il primo cittadino di Ronchi – si evince in maniera inoppugnabile che assolutamente nessun atto di elusione è stato posto in essere dagli amministratori o dagli uffici tecnici del Comune di Ronchi dei Legionari. E, fermo restando quanto ho già detto, voglio anche ribadire che la richiesta di variazione urbanistica risulta attualmente collocata all’interno dell’ambito istruttorio per la redazione della variante numero 4 al Piano regolatore generale comunale, che troverà eventuale, ripeto eventuale, accoglimento solamente qualora siano accertati tutti i requisiti di sostenibilità previsti dalle normative di settore e in materia ambientale. Come ho già detto in aula, abbiamo chiesto specifici pareri tecnici, in primis all’Arpa, e solo alla luce di questi ci potrà essere una decisione definitiva in merito al progetto».


Già nelle settimane passate la questione aveva animato il dibattito politico. Un’interrogazione con carattere di urgenza era stata presentata dal Movimento 5 Stelle per chiedere al primo cittadino di fare chiarezza su numerosi aspetti di questa vicenda e «analizzare il terreno su cui dovrebbe avvenire la variazione, attivando opportuni ed approfonditi accertamenti tecnico-ambientali» prima di procedere con la variante già prevista dalla giunta.


@luca_perrino. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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