La famiglia insiste: si processino i due centralinisti del 118

Fra oggi e domani, ma non è escluso che la decisione venga resa nota lunedì, si saprà se la morte dell’ex cestista Pino Brumatti approderà in un’aula del tribunale. Il giudice dell’udienze...
Bumbaca Gorizia Pino Brumatti
Bumbaca Gorizia Pino Brumatti

Fra oggi e domani, ma non è escluso che la decisione venga resa nota lunedì, si saprà se la morte dell’ex cestista Pino Brumatti approderà in un’aula del tribunale. Il giudice dell’udienze preliminare Paola Santangelo si è riservata di decidere se archiviare o no il caso che vede indagati per omicidio colposo una centralinista del 118 e un suo collega che era con lei in servizio nella sala operativa, colpevoli di aver inviato in ritardo l’ambulanza in soccorso di Brumatti colpito da un infarto.

Ieri nell’udienza in camera di consiglio si sono scontrate le varie parti. La Procura della repubblica insiste nella richiesta di archiviazione sostenendo che non vi è nesso di causalità tra la morte di Brumatti e l’arrivo in ritardo dei soccorritori. L’infato che ha colpito l’ex cestista era di una tale gravità che non si sarebbe salvato neppure difronte a un pronto intervento. Su questa linea anche gli avvocati Riccardo Cattarini e Flavio Samar, difensori dei due operatori del 118.

Di parere opposto l’avvocato Enrico Agostinis che tutela la famiglia Brumatti. Il legale ieri ha illustrato la corposa memoria depositata nei giorni scorsi con la quale sostanzialamente sostiene che Brumatti si sarebbe salvato se l’ambulanza fosse arrivata in tempo. In base a ciò Agostinis in prima istanza ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati. «Ci sono tutti gli elementi per andare a processo - afferma il legale -, il ritardo in cui è arrivata l’ambulanza dà la certezza scientifica prossima al 100 per cento che è stata la causa del decesso di Brumatti». In subordine Agostinis ha chiesto pure che sia affidata una superperizia a un cardiologo di fama nazionale che chiarisca ogni minimo dubbio.

Brumatti è morto la mattina del 21 gennaio 2011 nella sua abitazione di via Romana a Lucinico. Colpito da un infarto la moglie aveva allertato il 118. Dalla centrale operativa era stata inviata un’ambulanza sì in via Romana, ma a Monfalcone. Accortisi dall’errore, era stata diretta un’altra ambulanza a Lucinico, ma al suo arrivo Brumatti era già morto e a nulla erano valsi i tentativi di rianimazione. (fra. fem.)

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