«La Furlan vuole ricreare un clima di festa»

Il leader della Curva, Campanale: «Puntiamo ad avvicinare nuovi sostenitori». Coreografia per l’esordio
Lasorte Trieste 20/04/16 - Triestina, Tifosi concedono marchio, da sin. Marassi, Milanese, Campanale
Lasorte Trieste 20/04/16 - Triestina, Tifosi concedono marchio, da sin. Marassi, Milanese, Campanale
«Non vogliamo passare per dei chierichetti, ma se tiriamo fuori gli incidenti fra tifoserie, per noi parlano i fatti degli ultimi anni». La puntualizzazione arriva da Lorenzo Campanale, leader della Curva Furlan, il gruppo organizzato che nel 2006 ha raccolto la pesante eredità degli Ultras Trieste, un gruppo nato nel 1976 e riconosciuto, per calore e colore, in tutta Italia. Campanale, che allo stadio non può ancora rimettere piede perché sottoposto a Daspo, ci tiene a sottolineare la buona condotta tenuta dai sostenitori dell’Alabarda nel corso degli ultimi campionati. «Noi vogliamo ripopolare gli spalti - le sue parole - e coinvolgere con il nostro tifo tutto lo stadio. Vogliamo ricreare un clima di festa, consapevoli che senza i tifosi il calcio non esiste».


La curva triestina, che ha scelto il proprio nome in ricordo di Stefano, il ragazzo morto in seguito a una manganellata ricevuta l’8 febbraio del 1984, in occasione di un derby di Coppa Italia fra Triestina e Udinese, non ha mai fatto mancare il proprio sostegno all’Unione, nemmeno quando le divise rossoalabardate sono scese di categoria e hanno visto trasformarsi gli stadi in campetti di provincia.


«La Furlan è in salute - assicura Campanale - e sta assistendo a un ricambio generazionale. Abbiamo organizzato delle iniziative per avvicinare nuovi tifosi e siamo andati a volantinare anche fuori dalle scuole». Tradizionalmente i tifosi giuliani si sono sempre caratterizzati per un’appartenenza all’estrema destra. «Ci sentiamo fieri di essere triestini e italiani - così il leader del tifo organizzato -, ma la nostra curva non è mai stata chiusa. Ci sentiamo una grande famiglia nel nome della Triestina».


Il precampionato, allontanato lo spettro della serie D, è iniziato nel segno dell’entusiasmo, con la Furlan che sta già preparando una coreografia per l’esordio casalingo che il 3 settembre vedrà arrivare al Rocco la Reggiana. Proprio l’incontro con la formazione granata viene considerato il primo test attendibile sul fronte dell’ordine pubblico. «Le rivalità più accese in questo campionato - commenta Campanale - sono solamente quelle con il Padova, il Vicenza, il Modena e la Reggiana». Campanale rispedisce al mittente, però, l’equazione che vuole gli ultras violenti. «Il nostro intento è quello di aggregare le persone - le sue parole -. Vogliamo lanciare messaggi positivi e vestire i panni del dodicesimo uomo in campo».


Per dimostrare che «la mentalità ultras è viva tutti i giorni e non solo durante i 90 minuti di passione calcistica», Campanale ricorda le iniziative che hanno visto la Furlan impegnata sul fronte della solidarietà: raccolte di denaro per aiutare le persone ammalate e le famiglie in difficoltà e, soprattutto, progetti in favore del reparto di geriatria dell’ospedale Maggiore. Tutto nel nome della gloriosa Unione.
(lu.sa.)


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