La Germania si prepara a fare shopping in Slovenia

Deutsche Bahn pronta a cofinanziare il raddoppio della Capodistria-Divaccia e ad entrare in Luka Koper. Deutsche Telekom punta a Telekom Slovenija
Di Mauro Manzin
SLOVENIJ , LJUBLJANA , 09.04.2003, 09. APRIL 2003 V CANKARJEVEM DOMU SE JE DANES ZACELA IZOBRAZEVALNO SEJEMSKA PRIREDITEV TELEKOMUNIKACIJ IN INTERNETA TELEINFOS, KJER SE BO PREDSTAVILO 54 TUJIH IN DOMACIH RAZSTAVLJALCEV, MED NJIMI TUDI TELEKOM. FOTO: SRDJAN ZIVULOVIC/BOBO
SLOVENIJ , LJUBLJANA , 09.04.2003, 09. APRIL 2003 V CANKARJEVEM DOMU SE JE DANES ZACELA IZOBRAZEVALNO SEJEMSKA PRIREDITEV TELEKOMUNIKACIJ IN INTERNETA TELEINFOS, KJER SE BO PREDSTAVILO 54 TUJIH IN DOMACIH RAZSTAVLJALCEV, MED NJIMI TUDI TELEKOM. FOTO: SRDJAN ZIVULOVIC/BOBO

TRIESTE. La “locomotiva” tedesca guarda a Sud. L’occasione è rappresentata dall’avvio delle privatizzazioni in Slovenia dove il mercato teutonico vede ottime occasioni di investimento ma anche di joint-venture. La Slovenia, come conferma al Delo Thomas Schöllkopf consigliere di amministrazione del gruppio assicurativo Ergo, rappresenta poi un’importante “testa di ponte” da cui iniziare a operare guardando principalmente a due aree, la Croazia, appena entrata nell’Ue e la Serbia. E la “invasione” sul mercato sloveno ha avuto un’importante tappa conoscitiva a Capodistria, in occasione dell’incontro tra le nazionali femminili di calcio di Slovenia e Germania (per la cronaca ha vinto la seconda per 14 a 0) cui ha preso parte anche la premier Alenka Bratušek. Così, lontani dalla luce delle telecamere e dagli scatti delle macchine fotografiche, all’ombra del Deloitte SheXO club e alla presenza del direttore della Camera di commercio tedesco-slovena, Gertrud Rantzen una trentina di imprenditori tedeschi ha potuto “tastare” il mercato della Slovenia potendo, tra l’altro, avere un confronto informale con la stessa premier Bratušek.

Bocche cucite al termine della partita di calcio e degli incontri ma dal mini-summit informale esce un quadro abbastanza preciso di come Berlino gestirà la sua “invasione” economica della Slovenia. Se non ci saranno colpi di teatro dell’ultima ora Telekom Slovenija (telecomunicazioni) andrà a Deutsche Telekom. In ballo c’è il 75,93% del pacchetto azionario della società slovena. Il processo di privatizzazione si sta muovendo celermente e in queste ore la Società slovena per l’indennizzo (Sod) ha deciso che su 12 offerte la gara per la consulenza finanziaria della privatizzazione se l’è aggiudicata Citigroup Global Markets Limited. Oltre alle azioni in mani allo Stato in vendita ci sono anche quelle di Assicurazioni Modra, Nova Ljubljanska Banka, Nova Kreditna Banka Maribor e Abanka per un pacchetto, come detto, pari al 75,93%. Se Telekom fosse stata messa sul mercato cinque anni fa il suo valore sarebbe stato di 2 miliardi di euro, oggi si punta a racimolare circa 500 milioni.

Ma l’operazione più interessante è quella che sta intessendo la Deutsche Bahn (società che gestisce le ferrovie tedesche) la quale è interessata a entrare in Luka Koper, società che gestisce il porto di Capodistria e a co-finanziare il raddoppio della linea ferroviaria Capodistria-Divaccia. Ma non basta. Come si evince dalle parole di Bo Karlsson, presidente del cda di Arrive Slovenija (già Veolia) che fa parte del gruppo Deutsche Bahn, le ferrovie tedesche sarebbero molto interessate anche alla concessione della rete autostradale della Slovenia (Dars) le Ferrovie slovene e la Llp (trasporto pubblico della capitale Lubiana). Insomma un ingresso in grande stile in quello che è il sistema dei trasporti e della logistica in Slovenia.

Remunerativa per le casse dello Stato sloveno sarebbe la concessione della rete autostradale a una società privata. Attualmente la Dars (Società autostrade slovena) ha un buco di quasi 3 miliardi di euro. La sua situazione viene ora gestita dalla Società slovena per l’indennizzo (Sod) che sta cercando un piano di rifinanziamento della Dars. Per quanto riguarda la concessione, invece, i tempi non sembrano essere così immediati. Anzi. Da sciogliere, infatti, ci sono ancora molti nodi tra cui quello relativo alla proprietà di un tratto dell’autostrada che collega Lubiana a Capodistria da parte della Comunità agricola Ospo (47 soci), quello che va dal ponte di ‹rni Kal alla galleria Kastelec. I tre ettari di terreno interessati dall’infrastruttura, infatti, sono stati dati dallo Stato alla Comunità nel 2007 nell’ambito del processo di denazionalizzazione. I tempi per i ricorsi sono oramai scaduti e la Comunità agricola di Ospo ora pretende l’indennizzo e ha chiesto alla Dars 800mila euro più i diritti d’uso. La Società autostrade ne offre 38mila in base al tariffario giuridico degli espropri per opere di pubblico interesse. Posizioni molto lontane. E nessuno che punta alla concessione vorrà aver a che fare con la Comunità agricola Ospo.

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